Un “siciliano” in corsa come Presidente dell’Argentina.La famiglia è originaria di Niscemi (Cl)
Sono tre “italiani” a contendersi la Presidenza dell’Argentina. Tre uomini appartenenti ad altrettante famiglie italiane emigrate un tempo li ed oggi affermate nella politica e nell’imprenditoria. Molise, Calabria e Sicilia le regioni di provenienza. Il “siculo” della situazione e che potrebbe essere il terzo incomodo è originario di Niscemi, o almeno la famiglia, ma lo stesso interessato ha mantenuto per anni la cittadinanza italiana “trasmessa” dal padre. Il 25 ottobre le elezioni in Argentina decideranno chi sarà l’erede della dinastia Kirchner. La ‘presidenta Cristina’ ha completato il secondo mandato e la Costituzione impedisce una terza candidatura. Dal 2003 il Paese ha conosciuto un’unica famiglia al potere, prima con Nestor Kirchner e poi con la moglie. I candidati in lizza sono tre, l’ex vicepresidente Daniel Scioli nel ruolo di favorito, il sindaco di Buenos Aires Mauricio Macri come primo avversario e l’avvocato Sergio Massa nel ruolo di outsider, con appartenente appunto ad una famiglia siciliana .I risultati di domenica 25 ottobre potrebbero non essere definitivi: al primo turno serve il 45% per essere eletto presidente oppure bisogna superare il 40% distanziando di almeno il 10% il secondo più votato. Altrimenti si va al ballottaggio, che si svolgerebbe il 24 novembre.
Dopo le primarie tenutesi l’8 agosto (in Argentina obbligatorie, e regolate per legge) sono rimasti tre i candidati “presidenziabili” e che oggi sono impegnati nelle elezioni per il dopo: Daniel Scioli (58 anni), attuale governatore della Provincia di Buenos Aires (dove risiede il 40% della popolazione) e candidato del “Frente para la victoria” (FpV), frazione del peronismo fondato da Nestor Kirchner in antitesi al peronismo neoliberista di Carlos Menem; l’imprenditore Mauricio Macri (56 anni), attuale sindaco di Buenos Aires, in Calabria chiamato il Berlusconi argentino, che guida la coalizione di centro destra “Cambiemos”, di cui fanno parte i radicali di Ricardo Alfonsín – figlio di Raύl Alfonsín, il primo presidente dopo il ritorno della democrazia nel 1983 –, la Coalición civica della pasionaria Elisa Carriò e altri gruppi minori; il terzo incomodo è Sergio Massa (43 anni), deputato nazionale ed ex capo di gabinetto nel primo governo di Cristina Fernandez, poi diventato un avversario dei Kirchner. Egli ha ottenuto un buon successo nelle elezioni parlamentari del 2013 alla testa del “Frente Renovador” e oggi guida una coalizione formata da peronisti dissidenti come il governatore di Cordoba, Manuel de la Sota. I candidati sono tutti di origini italiane abbastanza recenti e sia Scioli sia Macri hanno mantenuto stretti rapporti con l’Italia. Il terzo contendente, più lontano nei sondaggi (21% alle primarie), è Sergio Massa, un giovane avvocato che sta facendo della lotta alla criminalità il proprio vessillo. Propone di schierare l’esercito per combattere il traffico di droga e vuole riportare credibilità alla Casa Rosada .
(nella foto Sergio Massa)