ALCANTARA – Una stazione ferroviaria fantasma lungo la Messina Catania
Non esiste un piano per la mobilità integrato col territorio. Mentre le società di autolinee “gestiscono” come vogliono i collegamenti tra le diverse località, seppur le autolinee siano oggetto di concessioni regionali. Stazione ferroviaria di Alcantara abbandonata a se stessa, seppur nodo ferroviario strategico tra la Valle dell’Alcantara e le città capoluogo della costa ionica come Messina e Catania. Il nuovo orario invernale, entrato in vigore qualche settimana fa, induce a serie riflessioni, ma a parte i collegamenti e le fermate qui previste, sono le condizioni dello scalo che preoccupano, dove i passeggeri non trovano una sala d’attesa, un wc, i servizi minimi indispensabili cioè. Eppure la stazione di Alcantara, frazione di Giardini Naxos, una sorta di terminal naturale dove un tempo vi giungeva pure la littorina che transitava lungo l’ormai soppressa Fs Alcantara – Randazzo, è un nodo ferroviario importante lungo l’asse Messina-Catania, che potrebbe agevolare ed evitare pure molte auto in transito che raggiungono la stazione di Taormina-Giardini Naxos dovendo attraversare per intero quest’ultimo centro:cosa impossibile da fare in estate, tranne che si fanno code di qualche ora per percorrere pochi chilometri. Eppure la stessa stazione è molto utilizzata dagli studenti del vicino istituto scolastico superiore “Pugliatti” di Trappitello ( Taormina), inoltre di fronte allo stesso scalo ferroviario ci sono due centri commerciali lungo la statale 114, ma non esiste un sottopassaggio per arrivare dalla stazione alla prospiciente zona. Tutti i pendolari della Valle Alcantara ( Gaggi, Moio alcantara, Motta Camastra, Francavilla, ecc.) costretti a raggiungere la stazione di Taormina-Giardini Naxos allorquando invece presso lo scalo di Alcantara potrebbero essere effettuate le fermate di tutti i treni in transito. Ma occorrono servizi presso la stazione in oggetto, basti fare un giro già alle 17, in pieno pomeriggio, per percepire lo stato di abbandono in cui versa la struttura, quasi buia, senza sala d’attesa, senza servizi igienici, poco sicura. Manca un piano comprensoriale per la mobilità e Reti Ferroviarie Italiane sottovalutano probabilmente le esigenze del territorio, sia in termini di mobilità tradizionale, cioè riservata a studenti e pendolari in genere, sia in termini turistici.