NICOLOSI ETNA SUD – Slalom tra polemiche piuttosto che sciare. Stagione sciistica a rischio
Altro che sciare. La stagione turistica etnea sembra iniziare male.A rischio la stagione sciistica sul versante Etna Sud in base alle prese di posizione dei due principali soggetti interessati alla vicenda, ovvero da un lato il Comune e l’Amministrazione, dall’altro lato la società Funivia dell’Etna che gestisce gli impianti di risalita. Una polemica delle ultime ore per un problema ed una diatriba le cui avvisaglie si erano già registrate nei mesi scorsi. Ma allorquando è arrivata la tanto attesa neve e la stessa società aveva preannunciato l’apertura della stagione sciistica ecco venire fuori più accesa che mai la diatriba tra i due soggetti in campo. Fatto sta che adesso c’è a rischio la stagione sciistica a Nicolosi, a meno di risvolti nelle prossime ore. Un braccio di ferro tra l’attuale sindaco Nino Borzì, presidente anche del Distretto Turistico Taormina Etna, e la società Funivia dell’Etna che storicamente gestisce gli impianti sciioviari. Di certo non fà bella figura nessuno in questa vicenda, ancora una volta il “turismo” soffre di quella necessaria programmazione, sinergia, concertazione da più parti auspicata. Se problemi di carattere gestionale o amministrativo c’erano andavano risolti prima. Ecco il comunicato stampa che la società Funivia dell’Etna ha diffuso nel pomeriggio a chiarimento della vicenda, allorquando invece stamattina turisti e sciatori avrebbero voluto dare il via alla stagione sciistica senza problemi o disservizi:
“La società funivia dell’Etna, facendo seguito al proprio comunicato stampa relativo alla situazione degli impianti scioviari del versante Sud, Comune di Nicolosi, ed avendo appreso a mezzo stampa delle affermazioni del sindaco del comune di Nicolosi, geom. Antonino Borzì, precisa quanto segue. La Società Funivia dell’Etna ha reiteratamente chiarito al Comune di Nicolosi che, in ragione della procedura espropriativa fallita e della soccombenza dello stesso Comune nel giudizio contro l’impresa costruttrice, l’Amministrazione ha perduto la proprietà degli impianti fissi e che in conseguenza di ciò le condizioni di esercizio fissate prima di tali eventi non sono più praticabili. I privati danneggiati dagli errori commessi dal Comune di Nicolosi, con l’assistenza dell’avv. Nicolò D’Alessandro, hanno tutelato i propri diritti davanti alla Corte dei Conti di Palermo e al Tar Catania e tali giudizi sono ancora pendenti. Nonostante ciò il sindaco di Nicolosi fa finta di nulla e pretenderebbe che gli impianti venissero gestiti come nel passato, quando il Comune aveva un apparente titolo che giustificava la concessione a terzi e, addirittura, pretenderebbe il pagamento di un canone quand’è l’Amministrazione a dover pagare i proprietari dei terreni illecitamente occupati. La Funivia dell’Etna, quale soggetto tecnicamente idoneo a gestire gli impianti ha più volte dichiarato la disponibilità a gestirli ma, per non incorrere nella violazione dei diritti dei proprietari, ha riscontrato le richieste del Comune di Nicolosi chiedendo un “autorizzazione” espressa e la garanzia circa le pretese dei privati su cui insistono gli impianti e le piste. Il sindaco del Comune di Nicolosi fa finta di non capire concretamente ignorando la disponibilità offerta da Funivia, all’esclusivo scopo di non depauperare un patrimonio collettivo quale l’avviamento e la fama della stazione Etna Sud. Degli errori compiuti dall’Amministrazione non se ne può fare carico la Funivia che, senza l’avallo del Comune, non può certamente “invadere” fondi altrui. L’amministrazione, pertanto dovrebbe piuttosto prendere atto dei fatti reali e, se continuerà ad ignorarli, farà ricadere su di essa l’intera responsabilità del mancato utilizzo degli impianti avendo palesemente ignorato le legittime e ragionevoli condizioni cui la dichiarata disponibilità del privato era ed è subordinata. La Funivia dell’Etna confida che l’amministrazione ed il sindaco Borzì abbandonino posizioni preconcette ed asserzioni ideologiche e si dispongano a ricercare soluzioni legittimamente e concretamente percorribili onde evitare di disperdere un patrimonio naturalistico ed economico per la creazione del quale gli investimenti del privato hanno sopravanzato sempre di molte lunghezze quelli dell’amministrazione. Si resta quindi in attesa di ricevere gli atti tecnico-amministrativi prodotti dai soggetti politici e tecnici preposti, che possano consentire finalmente di avviare la stazione nella sua interezza su presupposti giuridici che permettano alla Società di operare nel pieno della legittimità.”