GIARRE – Sindaci protestano e annunciano manifestazioni plateali per l’Ospedale
Da Giarre a Castiglione di Sicilia tutti gli amministratori presenti per iniziare il presidio permanente presso l’Ospedale San Giovanni Di Dio e Sant’Isidoro. Una rappresentanza di sindaci e assessori da stamattina sono in riunione presso il presidio ospedaliero per “protestare” contro i paventati tagli e soppressioni di alcuni reparti e servizi, tra cui anche il pronto soccorso a rischio. La rappresentanza di amministratori resterà in presidio permanente almeno fino a lunedì, dopodiché si potrebbe passare anche a forme di protesta più plateali. Durante questi giorni assessori e sindaci, ma potrebbero essere coinvolti anche i consiglieri comunali, si alterneranno nella struttura ospedaliera per garantire la presenza e continuare la protesta. Dure accuse anche nei confronti dei vertici dell’Azienda Sanitaria provinciale di Catania, assente all’incontro di oggi e con la quale pare non si riesca a comunicare facilmente. Intanto da più parti è stato evidenziato tra i presenti di studiare una proposta articolata da presentare alla Regione, partendo da un monitoraggio dello stato di cose attuali, come reparti e servizi, personale, impianti, affinché si giunga a Palermo con una proposta concreta, in grado di definire un indirizzo specifico da dare all’ospedale nel continuare a garantire i servizi, non solo di Pronto soccorso, ma anche come reparti ed indirizzi specialistici per garantire un ospedale funzionale in un territorio vasto che comprende i 10 Comuni del Distretto Socio Sanitario :Giarre, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Linguaglossa, Mascali, Milo, Piedimonte Etneo, Riposto, Sant’Alfio. Insomma Acireale non può essere l’alternativa a Giarre, anche perché per i casi di emergenza l’ospedale acese è lontanissimo per centri come Castiglione di Sicilia, ad esempio. L’ospedale giarrese va potenziato oltre che in primis salvato, anche perché l’ospedale di Taormina, che accoglie gran parte dell’utenza dell’area ionico-etnea, non riesce a fare fronte alle esigenze di un territorio così vasto. I presenti hanno ribadito la necessità di coinvolgere nelle proteste i cittadini, le associazioni, di attivare tutte quelle necessarie forme di proteste per attestare che è appunto la comunità a “pretendere” la permanenza di un ospedale funzionale e completo almeno nei reparti più importanti a supporto del Pronto Soccorso, altrimenti sarebbe inutile garantire l’assistenza durante l’emergenza ma non i ricoveri più urgenti. In effetti finora il coinvolgimento delle comunità, delle associazioni, dei cittadini, non è stato molto significativo, da qui la necessità che anche la gente manifesti il proprio dissenso contro una certa politica dei tagli e delle decisioni dall’alto. Certo è che anche questo presidio di amministratori probabilmente dovrà cambiare strategia se non vuole restare un mero simbolo di protesta o vetrina per qualche intervista e articolo di giornale. Fin qui la nostra cronaca, ma di seguito ecco il comunicato stampa ufficiale dell’iniziativa:
«Stamane abbiamo avuto ulteriore prova di mancanza di sensibilità da parte dell’amministrazione sanitaria catanese nei confronti di un territorio martoriato dalle scelte dissennate degli ultimi dieci anni, senza risposte concrete sull’Ospedale entro questa settimana, daremo il via a nuove azioni di protesta». Così i dieci sindaci dei Comuni del Distretto socio-sanitario di Giarre durante l’avvio odierno dell’occupazione simbolica dell’Ospedale della città jonica. Presenti i primi cittadini di Giarre, Riposto, Mascali, Piedimonte Etneo, Fiumefreddo di Sicilia, Sant’Alfio ed i delegati dei Comuni di Castiglione di Sicilia, Milo e Linguaglossa. Gli amministratori avevano convocato i vertici dell’Asp di Catania, ma né il direttore generale Giuseppe Giammanco, né il direttore sanitario Franco Luca hanno preso parte all’incontro programmato, comunicando la loro assenza soltanto pochi minuti prima dell’inizio della riunione. Alla base dell’iniziativa di protesta dei sindaci – che si prolungherà per tutta la settimana e fino a lunedì prossimo – la richiesta unanime da parte dell’assemblea degli amministratori di «Un’equa ripartizione di servizi e specialità fra Giarre ed Acireale» – i cui presidi sanitari costituiscono Ospedale riunito – ed il ripristino, data la chiusura del Pronto soccorso giarrese, della possibilità di gestire nella struttura giarrese i casi urgenti al più alto livello di assistenza medica possibile. «Il presidente della Regione Crocetta e l’Asp – aggiunge infine il sindaco Roberto Bonaccorsi – ci hanno promesso soltanto pochi giorni fa un piano di rilancio dell’Ospedale che ancora, ad oggi, non ci è pervenuto. Non possiamo più aspettare».
A turno i sindaci saranno presenti in Ospedale secondo il seguente calendario: martedì 8/3, Luigi Messina (Mascali) ed Alfio Cosentino (Milo); mercoledì 9/3 Marco Alosi (Fiumefreddo) ed Enzo Caragliano (Riposto); giovedì 10/3 Ignazio Puglisi (Piedimonte) e Pippo Nicotra (Sant’Alfio); venerdì 11/3 Rosa Maria Vecchio (Linguaglossa) e Salvo Barbagallo (Castiglione); lunedì 14/3 Roberto Bonaccorsi (Giarre) e Giuseppe Intelisano (Calatabiano).