8 Settembre 2024

MALVAGNA – Istituita la Denominazione Comunale di Origine per i prodotti tipici

MalvagnaAumentano i Comuni che istituiscono la Denominazione Comunale di Origine, nel tentativo di salvaguardare e promuovere produzioni agricole locali. Nel messinese c’è già a Floresta e Patti. Nel centro alcantarino è di qualche settimana fa il regolamento per la Denominazione Comunale di Origine, ovvero la De.Co.. Il consiglio comunale ha approvato la proposta  di istituzione e il regolamento per il riconoscimento dei prodotti agro alimentari locali da iscrivere in elenco. Si tratta di una iniziativa che si riconduce al modello lanciato a livello nazionale dall’Anci Associazione Nazionale Comuni d’Italia, già in fase di sperimentazione in altri comuni, che punta a valorizzare le produzioni agricole locali, al fine di attestarne l’origine e aspetti qualitativi in un certo senso. Tutto ciò dovrebbe servire a valorizzare le produzioni tipiche e ad aiutarne la loro diffusione sui mercati e tra i consumatori. Una opportunità a salvaguardia anche di tradizioni popolari che rischiano di scomparire.  Malvagna dal canto suo ha una lunga tradizione agricola. Lo stesso regolamento prevede l’istituzione di un albo delle iniziative e manifestazioni legate alla locale produzione agro-alimentare, nonché l’istituzione di una biblioteca e mediateca relativa sempre a questo settore. Si tratta quindi di un complesso di attività articolate che puntano a salvaguardare tradizioni e produzioni che hanno caratterizzato la storia e l’economia malvagnese,  con l’obiettivo anche di rilanciare l’immagine del territorio per finalità turistiche, dove il binomio prodotti tipici-territorio da tempo  si è rivelato un valido strumento per attirare flussi  di turisti e investimenti sul territorio. Il comune e i suoi uffici ed organi farà da coordinamento alle attività per il riconoscimento della De.Co., prevedendo a tal scopo anche l’istituzione di un Osservatorio per monitorare le fasi delle varie iniziative avviate a tal scopo. A questo punto occorre sensibilizzare anche le aziende agricole, i contadini,  ma anche gli operatori culturali affinché ci siano le dovute adesioni ed azioni di raccolta di fonti documentali specifiche.