MESSINA – Integrazione vettoriale e tariffaria ATM e Metroferrovia, nulla di fatto.
Un anno fa circa, avveniva a Palazzo Zanca un primo incontro tra il sindaco Accorinti, gli assessori comunali alla viabilità e trasporti, alle risorse del mare, il direttore dell’Atm, il capo di gabinetto dell’assessorato regionale ai trasporti e il direttore di Trenitalia per la pianificazione e l’implementazione del servizio della “Metroferrovia Giampilieri-Messina”. Pianificazione ed implementazione da connettere all’interno dell’Area Metropolitana di Messina e con i collegamenti con l’Area Metropolitana di Reggio Calabria.
In questo primo incontro venivano esaminate e definite, dai presenti all’incontro, le esigenze di mobilità per creare un sistema di collegamenti dalle zone periferiche con il centro in fasce orarie di maggiore densità di traffico; ciò per contribuire alla diminuzione di un considerevole flusso veicolare privato e pubblico che giornalmente si riversa al centro della Città Metropolitana. In buona sostanza si doveva iniziare a predisporre una sorta di integrazione vettoriale e tariffaria tra il servizio di trasporto pubblico cittadino dell’Atm e il servizio giornaliero del trasporto ferroviario di Trenitalia in ingresso a Messina lato Giampilieri.
Questo nuovo tipo di servizio integrato treno-bus doveva entrare a regime nel mese di settembre 2015 con la riapertura delle scuole, per poi diventare parte integrante nella nuova offerta commerciale del trasporto ferroviario gestito dalla Regione Siciliana al cambio orario di dicembre.
E’ trascorso un anno esatto dall’incontro del 13 marzo 2015 ma di integrazione vettoriale e tariffaria tra l’Atm di Messina e Trenitalia nemmeno l’ombra. Al cambio orario di dicembre 2015 la metroferrovia Giampilieri-Messina è stata implementata passando da quattro corse treno giornaliere a ventotto corse treno. Corse treno che non hanno attualmente una logica di mobilità non essendo stata attuata l’integrazione vettoriale con l’Atm e per la scarsa frequentazione giornaliera, riteniamo che questa implementazione di corse, fino a quando non verrà fatta l’integrazione, non abbia senso perché è uno spreco giornaliero di 448 treno-km che hanno certamente un costo per una richiesta di mobilità che attualmente è quasi inesistente. La soluzione migliore, al momento, che riteniamo opportuno suggerire al Dipartimento regionale dei Trasporti è quella di ripristinare le quattro corse giornaliere così come previste nell’orario precedente, sino a quando il comune di Messina e l’Atm non avranno pronto il piano di integrazione vettoriale e tariffaria con l’impresa ferroviaria Trenitalia, in considerazione del fatto che la Regione Siciliana sta pagando da mesi per un servizio che al momento non risulta essere efficiente ed efficace da tutti i punti di quella mobilità che doveva essere garantita da entrambi i vettori e dagli attori principali Comune e Atm di Messina.
Giosuè Malaponti – Comitato Pendolari Siciliani