CAPIZZI (Me) Scuole chiuse per 3 giorni e a Randazzo (Ct) per 2 giorni. Il M5S attacca la Regione:incapace di fronteggiare la situazione
Capizzi “Città del tartufo” tra le località che più hanno subito i disservizi di questa eccezionale nevicata in questi giorni. Anche Troina ha dovuto fronteggiare situazioni di criticità tanto che il sindaco ha chiesto l’intervento dell’Esercito. A Capizzi le scuole resteranno chiuse il 9-10 e 11 gennaio, mentre a Randazzo, nel catanese lunedì e martedì, ovvero 9 e 10. E la Regione e i servizi di Protezione Civile? Iniziano le polemiche. A Capizzi in alcune strade la neve ha raggiunto addirittura i 3 metri, ovvero raggiungendo l’altezza del pianoterra di alcune abitazioni, seppur in via generale la neve in tutte le strade raggiungeva quota 1.50 di altezza. Secondo alcuni cittadini il mezzo spazzaneve della Città Metropolitana non è potuto intervenire tempestivamente perché con le batterie scariche. Nella vicina Troina, ma già in territorio ennese, anche qui situazione alquanto grave, ma ecco ieri notte il sindaco Fabio Venezia cosa affermava attraverso i social network : “Una giornata da bollettino di guerra ma ce l’abbiamo fatta. Soccorse decine di persone in difficoltà. Portate le medicine agli ammalati e agli anziani. Sbloccata la strada per portare il cibo ai disabili ricoverati al Villaggio Cristo Redentore. Liberati dalla neve i presidi sanitari. Salvata la vita a diversi automobilisti rimasti bloccati nelle strade esterne e a rischio assideramento. Liberate le vie di fuga e le strade principali della città. Liberata dopo 12 ore di lavoro dei nostri mezzi e di quelli dell’ANAS la SS 575 per Catania per eventuali operazioni di soccorso del 118. La Prefettura ha fatto arrivare poco fa ulteriori mezzi di soccorso tra i quali un gatto delle nevi, una ruspa e da domani una turbina spalaneve. Non siamo riusciti a liberare tutte le strade del centro abitato ma per fortuna abbiamo salvato diverse vite umane. Da domani, tempo permettendo, inizieremo a togliere la neve dalle strade dei vari quartieri. Raccomandiamo a tutti di stare a casa. Spostarsi sono in caso di necessità e con molta prudenza. Mi assumo in pieno tutta la responsabilità della gestione dell’emergenza. Chi ha da ridire se la prenda con me ma non con le decine e decine di volontari della protezione civile, dei vigili del fuoco e altri operai che hanno lavorato al freddo, la notte e rischiando anche la vita.” . Calmata la tormenta di neve, ma nevica ancora seppur piano piano, inizia il balletto del “j’accuse”, ovvero l’analisi se lo stato d’allerta abbia fatto scattare tutte le procedure necessarie a limitare danni e disagi. E le prime bacchettate alla Regione arrivano dal Movimento 5 Stelle , difatti per il deputato all’Ars, Cancelleri: “ Ancora una volta quella che in altre regioni è una normale giornata d’inverno da noi è diventata una calamità naturale. Il presidente deve chiarimenti non alle opposizioni, ma a tutti i siciliani”, e a seguire il comunicato stampa diffuso a tal proposito : “
“Non possiamo di certo cambiare il clima, ma possiamo sicuramente attenuarne i disagi. Da giorni, infatti, si sapeva che il maltempo si sarebbe abbattuto sulla nostra regione, ma le misure di prevenzione e protezione per garantire almeno la viabilità ordinaria, come al solito, non si sono viste. Ancora una volta quella che in altre regioni è una normale giornata di inverno da noi è diventata una calamità naturale”.
Lo afferma il deputato M5S all’Ars Giancarlo Cancelleri, commentando le cronache degli enormi disagi provocati dal maltempo, che raccontano di paesi isolati e strade impercorribili.
“Il governo regionale del PD e di Rosario Crocetta – afferma Cancelleri – si è dimostrato totalmente impreparato a gestire l’ondata di freddo e neve di questi giorni. A questo punto, come capo della Protezione Civile in Sicilia, il presidente della Regione deve assolutamente venire in aula ad illustrare quali azioni ha messo in campo e, soprattutto, quali ha programmato per il futuro, considerato che l’inverno ha appena fatto sentire la sua voce e che altre ondate di maltempo potrebbero essere alle porte. Non lo deve alle opposizioni, lo deve ai siciliani che in queste ore si sono trovati a vivere situazioni paradossali di isolamento e pericolo”.
Fatto sta che anche in questa circostanza si dimostra come la rete viaria siciliana sia in precarie condizioni e che la Sicilia è anche e comunque un territorio di montagna dove i presidi ospedalieri e di pronta emergenza in zone come queste sono indispensabili, da qui la necessità di rivedere la rete ospedaliera e disporre deroghe per tutti gli ospedali di montagna o a servizio di territori difficili da raggiungere.
(le foto pubblicate sono a cura della pagina Facebook di Tele Capizzi)