22 Novembre 2024

Le Chiocciole siciliane di Osterie d’Italia 2018, un racconto della nostra identità

La Sicilia è una regione contraddittoria e mischiata. La cucina e le materie prime sono lo specchio di questa folle diversità. Vi si ritrovano tutti gli influssi che l’isola ha subìto in tremila anni di storia: greci, arabi, normanni, francesi, spagnoli, persino piemontesi. Il cuscus è arabo ma si fa con il pesce e con i crostacei. Lo stoccafisso è normanno ma, allaghiotta, è con capperi e olive. Le sfere di riso, arabe per nascita, sono arancini a Catania e arancine a Palermo: pur quasi identici nella forma, unificarne il nome creerebbe una catastrofe sociale epocale!

Dunque non c’è l’uno, non c’è sottrazione, piuttosto una stratificata sommatoria di elementi con rielaborazione creativa. Tre sono i fondamenti della tavola siciliana: il grano, l’olivo e la vite. Oltre questi, uno spazio mentale illimitato costituito dalla fantasia dei popoli che l’hanno visitata, conquistata e amata.

Questo e molto altro è raccontato dalla 28esima edizione della guida Osterie d’Italia, il sussidiario del mangiarbere all’italiana edita da Slow Food Editore e che in Sicilia viene presentata in un doppio appuntamento. Il 18 novembre a Catania alle ore 12,30 la presentazione si tiene presso il ristorante Me Cumpari Turiddu, Piazza Turi Ferro 36. A seguire un pranzo realizzato con la collaborazione di sei locali siciliani ai quali la guida ha attribuito il simbolo della Chiocciola.
Il 19 novembre a Palermoalle ore 19, la guida Osterie d’Italia è ospite del Circolo Telimar – Lungomare Cristoforo Colombo 4977, Addaura – con La cena delle Tre Chiocciole.«Sentirsi a casa: è questa la sensazione che i locali recensiti in Osterie d’Italia suscitano nei propri frequentatori. Nella guida ci sono le osterie che incarnano al meglio l’autenticità della cucina italiana, una cucina semplice, priva di barocchismi ed eccessi di lavorazione che hanno il solo fine di stupire. Una cucina che non cerca di uniformarsi in un unico stile con cotture millimetriche, sottolinea le differenze e non si piega alle mode» racconta Eugenio Signoroni, curatore insieme a Marco Bolasco del Sussidiario del mangiarbere all’italiana.

Sono più di 100 le osterie siciliane su 1.616 recensite nell’edizione 2018, di cui la maggior parte con un menù che non supera i 35 euro. In continuità con la scorsa edizione, i locali un po’ più cari della media sono segnalati dal bollino con Euro e freccia, mentre il bollino Novità sta, naturalmente, per le nuove segnalazioni, a indicare un fenomeno in continua evoluzione e crescita. Il simbolo dell’Annaffiatoio indica i locali con un orto di proprietà, la Chiave quelli dove si può anche dormire, il Formaggio (10 in Sicilia) è usato per quelli che propongono una selezione di prodotti caseari di qualità, la Bottiglia (25 in Sicilia) per un locale dalla proposta di vini articolata, rappresentativa del territorio, con prezzi onesti e infine le 20 Chiocciole, dedicate ai locali più in sintonia con i princìpi di Slow Food. Inoltre ci sono caratteri speciali per indicare quali osterie aderiscono al progetto Alimentazione Fuori Casa dell’Associazione Italiana Celiachia e quali all’Alleanza tra i cuochi e i Presìdi Slow Food, cioè dove si utilizzano regolarmente nei menù almeno tre Presìdi della propria regione.

Programma di sabato 18 novembre 2017

Ristorante Mé Cumpari Turiddu, piazza Turi Ferro 36, Catania

ore 12.30 – Slow Food Sicilia e Slow Food Editore presentano la nuova edizione della guida Osterie d’Italia, con la partecipazione del curatore Eugenio Signoroni.

ore 13.30 Pranzo realizzato con la collaborazione di sei locali siciliani ai quali la guida ha attribuito il simbolo della Chiocciola. In abbinamento ai piatti, vini di tre aziende siciliane segnalate sulla guida Slow Wine.

Menu 

Entree con la mortadella di suino nero dei Nebrodi, Presidio Slow Food, prodotta dalla trattoria Borrello di Sinagra
Etna Rosato Alnus, I Custodi delle Vigne dell’Etna

Antipasto a cura della trattoria Gente di Mare di Aci Trezza: arancinetto al tonnetto alletterato, frittelle di farina di ceci con acciughe, pesce palombo con crema di pumacola dell’Etna
Etna Bianco Ante, I Custodi delle Vigne dell’Etna

Primo a cura del ristorante Tischi Toschi di Taormina: tagliatelle al carrubo e pesce
Vittoria Frappato, Poggio di Bortolone

Primo a cura della trattoria Da Luciana di San Piero Patti: caserecce di tumminìa con funghi porcini e pistacchio di Bronte
Etna Rosso Pistus, I Custodi delle Vigne dell’Etna

Secondo a cura dell’Osteria del Gallo e del ristorante Andrea di Palazzolo Acreide: salsiccia del presidio Slow Food 1) gratinata e con cipolletta fresca, 2) in agrodolce con semi di papavero e polvere di caffè
Cerasuolo di Vittoria Classico Contessa Costanza, Poggio di Bortolone

Dolce a cura del ristorante Mé Cumpari Turiddu di Catania: “scannolo” con ricotta, mandorla, pistacchio di Bronte, cioccolato e canditi biologici
Moscato di Siracusa Don Nuzzo, Cantine Gulino

Prezzo: 35 euro soci Slow Food, 40 euro non soci – nel prezzo è compresa una copia della guida Osterie d’Italia

Prenotazioni: tel. 095 7150142

Programma di domenica 19 novembre 2017

Circolo Telimar sul Lungomare Cristoforo Colombo 4977, Addaura, Palermo

Ore 19 – Presentazione della guida a cura di Eugenio Signoroni e Slow Food Sicilia

Ore 20,30 – La Cena delle Tre Chiocciole: un conviviale omaggio alle tre nuove osterie della Sicilia occidentale, premiate con la Chiocciola, il simbolo che indica la massima sintonia con i princìpi dell’associazione. I vini sono offerti dall’azienda Gorghi Tondi di Mazzara del Vallo (Tp).

Prenotazioni: entro il 12 novembre scrivendo a slowpalermo@gmail.com indicando nome, cognome, cellulare, soci/ospiti

Posti: 60 (di cui 30 riservati ai soci).

Costo: 35 euro soci Slow Food; 40 euro non soci – nel prezzo è compresa una copia della guida Osterie d’Italia

Menu

Osteria / Terracotta – Agrigento
Antipasto di pesce azzurro su macco di fave, zarche, ciliegino disidratato e pomodoro secco. Abbinamento: Palmares Brut

Osteria / Caupona- Trapani
Primo: cassatelle intrecciate di ricotta e brodo di pesce. Abbinamento: Kheirè.

Osteria / Il giardino di Venere – Castelbuono
Secondo: stracotto di vacca al catarratto, ciliegino e paprica con contorno di qualazzi all’olio di castro.

Osterie / Terracotta, Caupona e Giardino di Venere
Dessert: cassatelle fritte (C.), Testa di Turco, riso in tegame e rosolio al mandarino verde (GV), spuma di ricotta e polvere di Cubbaita (T)

Vini: Corchi Tondi – Mazara del Vallo (Tp)
Caffè: Morettino