TAORMINA – Il dono delle bandiere-quadro: collezione permanente delle opere realizzate dagli studenti
Il potere terapeutico della Bellezza. La Fondazione Fiumara d’Arte incontra l’Ospedale San Vincenzo di Taormina per dar vita a un lavoro incentrato sul valore della conoscenza come Cura per una società anestetizzata dall’individualismo. Un nuovo progetto che vede il mecenate messinese Antonio Presti ancora protagonista nel territorio della riviera ionica dopo il dono elargito alle Rocce di Capo Mazzarò: per il creatore della Fiumara d’Arte la restituzione si rivela ancora una volta via maestra che ispira l’azione, un agire caratterizzato da quello spirito di condivisione e apertura verso le istanze del territorio che connota da anni le attività della Fondazione.
Il mecenate ha invitato le scuole della costiera ionica a rinnovare il dono delle bandiere-quadro, opere che saranno poi esposte in mostra permanente nelle corsie dei reparti dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina. Un’iniziativa nata per regalare un pensiero di gioia e di speranza a tutti i degenti di un luogo che deve necessariamente dialogare con l’Arte e la Bellezza. «Ho accolto con gioia e grande interesse il progetto di Antonio Presti – ha sottolineato don Francesco Venuti, cappellano dell’ospedale – è un’occasione per lanciare, soprattutto in questo momento storico particolare, messaggi positivi e di speranza a sostegno di fratelli che vivono un momento di sofferenza». Anno dopo anno il progetto crescerà insieme agli studenti, rendendoli protagonisti di un importante percorso di sensibilizzazione nei confronti del loro territorio. La Fondazione Fiumara d’Arte intende con ciò recuperare e divulgare i valori dell’impegno civile e culturale, affidando alla scuola un ruolo attivo e centrale nell’ambito sociale: un’educazione alla cittadinanza attraverso un viaggio immaginario intorno alla propria identità, per lo sviluppo di una nuova cultura ambientale. Coinvolti nel progetto oltre tremila studenti di centocinquanta scuole del territorio ionico-etneo, l’associazione Avulss di Gaggi e il Centro psicoeducativo di Trappitello. «Degno di pregio è stato il momento in cui gli studenti del Comprensivo hanno incontrato il maestro Presti – ha detto la dirigente dell’Istituto Comprensivo Francavilla di Sicilia Angela Mancuso – in quell’occasione hanno interiorizzato il significato del termine “esistere” come essenza e valore, prendendo consapevolezza della poca importanza che hanno le apparenze, la bellezza esteriore e tutto ciò che ci distoglie da noi stessi. Attraverso l’interazione, guidata magistralmente dal mecenate, hanno compreso il valore dell’essere come impegno civile e dono disinteressato verso gli altri, soprattutto nei confronti di coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità».
«L’Istituto Comprensivo di Giardini è orgoglioso di contribuire alla diffusione della cultura, del rispetto e dell’inclusione – ha continuato la dirigente dell’Istituto Comprensivo Giardini Naxos Maria Concetta d’Amico – tutti i bambini sono portatori di unicità. Tale unicità va coltivata con l’esempio di noi adulti, che abbiamo il compito di valorizzare la loro crescita».
I progetti proposti da Antonio Presti per l’Ospedale San Vincenzo intendono restituire alle nuove generazioni il Valore dell’Essere come impegno civile e dono disinteressato: una riconsegna artistica, in primo luogo, come gioia condivisa in uno spazio segnato dalla sofferenza. «La direzione aziendale ha inteso accogliere un progetto che estendesse gli occhi e la mente oltre le pareti del San Vincenzo – ha spiegato il direttore Sanitario del presidio ospedaliero taorminese Rosario Cunsolo – che fosse in armonia con la sua mission, cioè quella di curare il corpo, che infondesse messaggi rassicuranti di vita e di speranza».
«Abbiamo sin da subito sposato l’idea di abbellire l’ospedale di Taormina con opere realizzate da alunni – ha detto il direttore dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina Gaetano Sirna – un’occasione per aprire una struttura sanitaria ancor di più alle istituzioni (in questo caso quelle scolastiche), con un messaggio positivo di arte e bellezza a chi frequenta l’ospedale per vari motivi: operatori sanitari, pazienti, visitatori». Rigenerare diviene dunque la parola d’ordine in un contesto inevitabilmente legato alla ciclicità dell’esistenza umana: la parola, il segno e la pittura restituiscono energia ai pazienti, rassicurano i familiari in attesa, accompagnano il personale nelle lunghe giornate di lavoro. Le opere donate dai ragazzi, grandi tele colorate (240 x 150 cm) corredate da brevi componimenti e racconti personali, saranno testimonianza di una bellezza figlia dell’armonia universale, rinnovamento di quella dialettica tra etica ed estetica oggi spesso soffocata da un bieco individualismo e piegata da una rivoluzione tecnologica disumanizzante. Gli studenti coinvolti saranno così protagonisti dello scambio ideale di un patrimonio immateriale con i pazienti della struttura: una comunicazione puramente emozionale attraverso i colori e la forza eversiva della parola, un incontro tra mondi distanti per rifondare su nuove basi il senso stesso di una comunità. «Mi piace immaginare – ha affermato Antonio Presti – gli occhi di chi vedrà queste opere, sguardi emozionati che rifletteranno i colori e la bellezza legati al vissuto di tanti giovani. I bambini e i ragazzi decidono così di scegliere consapevolmente il valore dell’impegno sociale e della differenza rispetto ai disvalori contemporanei, offrendo una generosa testimonianza ed un grande esempio di solidarietà e di senso civico».
Tema centrale del progetto, come detto, il Valore dell’Essere. Da un punto di vista filosofico della conoscenza, quella dell’essere è una nozione semplice e universale: essere significa infatti esistere come pura essenza. Affermare il proprio essere equivale dunque ad affermare di esistere come entità unica e irripetibile. Nella natura dell’essere si contrappongono il materialismo e l’idealismo, il soggettivismo e l’oggettivismo. In un’epoca che schiaccia le coscienze – espropriando la Bellezza – occorre, come unico atto di salvezza, riappropriarsi dell’essenza dell’essere: contro la frenesia del consumismo, l’inutile apparenza o la vanità del possesso. Un progetto, infine, che può dare un senso ulteriore, al giuramento di Ippocrate e a quei concetti di civiltà e cittadinanza che dovrebbero sempre accompagnare la convivenza sociale negli spazi pubblici.