21 Novembre 2024

BRONTE – Un ratto morto vicino al pistacchio.Il Sindaco: “non doveva accadere”.

A seguito dei controlli dei carabinieri, che hanno trovato un ratto fra i scacchi di pistacchio di un’azienda brontese, il sindaco Graziano Calanna ha affermato:    “Apprendere che i Carabinieri abbiano trovato un topo fra il pistacchio di un’azienda brontese che lavora e confeziona il nostro “Oro verde”, ci rattrista e contemporaneamente ci stupisce. Tutti a Bronte sanno quanta scrupolosa sia l’attenzione degli operatori del settore nei confronti del rispetto delle norme igienico sanitarie. Il pistacchio è troppo prezioso per cadere in simili errori, con gli operatori che sanno bene quanto negative siano, per l’intera economia legata al pistacchio di Bronte, la diffusione di notizie come questa. Ritengo che si tratti di un caso sporadico, che comunque non deve verificarsi. Di conseguenza, se l’episodio deve essere da sprone, affinché gli accorgimenti che le aziende già adottano siano, se possibile, sempre più infallibili, mi sento di dover tranquillizzare i consumatori sulla salubrità del pistacchio in commercio. Le aziende di Bronte ogni anno aprono i loro laboratori ed i loro magazzini a decine di controlli che non rilevano irregolarità.Ringraziando i Carabinieri per l’attività svolta, mi auguro, infine, che l’Azienda sanzionata riesca a dimostrare la propria estraneità anche per i fatti inerenti la tutela dei lavoratori. La legge e la morale parlano chiaro: i diritti dei lavoratori sono importantissimi

Un ratto morto era stato trovato dai carabinieri accanto ad una partita di 200 kg di pistacchio in una azienda brontese che si occupa della lavorazione e del confezionamento dei semi. La partita è stata sequestrata per accertamenti sanitari. Il titolare è stato denunciato per violazioni in materia di sanità pubblica e per avere utilizzato apparecchiature di video sorveglianza in assenza di accordo sindacale e di autorizzazione dell’ispettorato territoriale del lavoro. Sarebbero stati accertati anche la mancanza di tracciabilità dei prodotti semilavorati con sanzioni per 1.500 euro e la presenza di due lavoratori in nero su 12, con sanzioni per euro 7.200 e recupero di contributi e premi assicurativi ed assistenziali per 3.000 euro. Sono state contestate altre ammende per 1.500 euro.