CASTIGLIONE DI SICILIA – L’Etna di Boris Behncke, il fascino e la paura della Muntagna
Michele La Rosa – A tu per tu con Boris Behncke, il vulcanologo tedesco innamorato dell’Etna e che dalla Germania si è trasferito qui, sul vulcano. Due gli incontri tenuti questa settimana nel Borgo di Castiglione, il primo con le scuole e poi venerdì sera con un incontro aperto al pubblico, iniziativa questa voluta dall’assessore alla Pubblica Istruzione Dania Papa, che ha pure la delega alla Protezione Civile e al Turismo, e che ha visto anche il sindaco Antonio Camarda sostenere il progetto. Il suo è un racconto che parte 30 anni fa, da quando lasciata la Germania con spirito di avventura decide di attraversare l’Italia e scoprire i suoi vulcani, per giungere fino in Sicilia e restando affascinato dallo Stromboli e dall’Etna in particolare, dove ci resta e decide che sarà la sua “patria”. Scienziato, ricercatore, reporter, riesce ad incantare il pubblico, raccontando l’Etna anche scherzandoci e parlando in una sorta di dialetto siculo-tedesco che rende le sue “lezioni” ancora più suggestive. Un racconto arricchito da foto e filmati dallo stesso realizzati e che oltre a raccontare alcune delle colate laviche di questi ultimi anni riesce ad evidenziare come il vulcano abbia cambiato anche le sue “forme”, i suoi paesaggi. Boris Behncke illustra così 30 anni di questo suo rapporto con l’Etna, i suoi studi, le sue sensazioni ad ogni sussulto, tremore, o eruzione della “muntagna”. Una occasione per evidenziare come Castiglione sia anche Etna visto che una significativa porzione di territorio si estende fino al cratere sommitale. Sia gli studenti che il pubblico del secondo incontro hanno avuto modo così di fare domande e scoprire aspetti e per certi aspetti svelati misteri del vulcano attivo più alto d’Europa. Una occasione per parlare anche della sfida quotidiana tra chi abita in questo territorio e il vulcano, una opportunità per parlare anche di prevenzione, di protezione civile.