RANDAZZO – Mercato in zona Crocitta: preoccupati i residenti in via Papa Giovanni Paolo II
Michele La Rosa – Sono stati in 35 a firmare la nota inviata al sindaco, ai carabinieri, al presidente ConfCommercio, al presidente del Comitato per la salvaguardia dello storico mercato di piazza Loreto, ai consiglieri comunali, alla polizia municipale, e con la quale invitano il primo cittadino a valutare meglio la decisione di spostare il mercato dall’attuale sede alla zona di contrada Crocitta individuata per questo esperimento di 4 mesi. In particolare a scrivere sono i residenti nella via Papa Giovanni Paolo II, i quali temono, dopo aver già visto gli spazi segnati con la segnaletica orizzontale, che con l’istituzione del mercato saranno impossibilitati ogni domenica ad accedere liberamente nelle rispettive abitazioni. Gli stessi firmatari, invitano l’Amministrazione, qualora questo spostamento sia necessario, a rivedere l’individuazione delle aree da assegnare, in modo che le bancarelle non ostruiscano il libero accesso nei propri immobili. La lettera contiene una lunga premessa dove si descrivono le possibili difficoltà alla viabilità nell’intera zona tra il campo sportivo e la stessa via Papa Giovanni Paolo II, evidenziando anche la presenza di portatori di handicap residenti negli immobili della nuova zona che da gennaio in poi ospiterà il mercato. Anche qui si pongono problemi circa l’eventuale necessità di intervenire per i casi di pronto soccorso o di emergenze varie. La lettera in effetti è stata inviata già qualche giorno fa, prima del nostro articolo, articolo che ha suscitato un vivace dibattito sui social network, tra i pro ed i contrari. Si teme che l’esperimento diventi soluzione definitiva, ma che sopratutto spostando il mercato ne risenta tutto il sistema economico e commerciale che ruota intorno a piazza Loreto, seppur il mercato è solo la domenica, giornata che però vede arrivare migliaia di persone da tutti i centri vicini. Anche gli operatori commerciali del mercato temono forti ripercussioni con questa decisione, seppur in via sperimentale ancora. L’appello che giunge dai residenti di via Papa Giovanni Paolo II si aggiunge quindi al coro di proteste e di scettici che non approvano questa decisione, che probabilmente andava concertata e discussa prima con più attenzione con le forze produttive e i cittadini.