Coronavirus: rifiuti, nuove regole per raccolta e iter impianti in Sicilia
Arrivano regole chiare per la raccolta dei rifiuti nell’ambito dell’emergenza dettata dal contrasto al coronavirus. Un provvedimento che vuole a mettere al riparo la gestione da possibili crisi, tutelando, nel contempo, lavoratori e cittadini. Si punta a velocizzare le procedure amministrative per realizzare gli impianti pubblici e scongiurare il rischio di aumento della Tari, tramite il contenimento, se non la riduzione, di alcuni prezzi di conferimento.
Lo prevede un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, su proposta del dirigente generale del dipartimento Acqua e rifiuti Salvo Cocina, concertata con l’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon.
Per sei mesi sarà consentito “il ricorso temporaneo a una speciale forma di gestione dei rifiuti urbani prodotti sul territorio della Regione per garantire le regolari attività del ciclo integrato dei rifiuti”. Si tratta di un ventaglio di misure per la messa in sicurezza dell’intero ciclo dei rifiuti e che prevede deroghe per l’ampliamento degli impianti. Un duro lavoro andato avanti per giorni che ha coinvolto Anci, Comuni, Arpa, sanità, consorzi e associazioni.
Raccolta e norme antivirus
Sulla base delle indicazioni dell’Istituto superiore di sanità e dell’Ispra, la Regione chiarisce quale iter debbano seguire i Comuni per effettuare il ritiro dei rifiuti e quali precauzioni per la popolazione in generale. Nelle abitazioni dove vivono soggetti contagiati la differenziata è sospesa. La spazzatura va posta in doppi sacchetti ben sigillati e tocca all’Asp assicurarne la raccolta, il trasporto e lo smaltimento. Le buste vanno chiuse usando guanti monouso, possibilmente utilizzando un contenitore a pedale, senza schiacciare o comprimere i sacchi ed evitando l’accesso di animali da compagnia ai locali dove sono presenti i contenitori. Se le Aziende sanitarie provinciali non riescono a effettuare il servizio dovranno avvisare i Comuni, che provvederanno al ritiro con i propri gestori, seguendo le doverose precauzioni. Per quanto riguarda, invece, le abitazioni dove soggiornano soggetti in permanenza domiciliare fiduciaria e quarantena con sorveglianza attiva, il servizio continuerà a essere curato dal Comune.
Tutti questi rifiuti dovranno essere portati a termodistruzione o in alternativa in discarica, ma senza processi intermedi di lavorazione, come triturazione o biostabilizzazione. Per quanto riguarda tutte le altre utenze dove non ci sono soggetti contagiati, la raccolta differenziata continua, ma per le utenze di tipo B sono mantenute le procedure di raccolta dei rifiuti in vigore non interrompendo la raccolta differenziata, ma fazzoletti, rotoli di carta, mascherine e guanti utilizzati devono essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati sempre con le stesse accortezze e modalità di prima.
Gestione e contenimento dei costi
I
rifiuti delle abitazioni con soggetti in quarantena o che contengono
fazzoletti e oggetti a rischio non avranno rilievo per il calcolo delle
percentuali di raccolta differenziata. Gli eventuali maggiori costi
potranno non concorrere nella determinazione della Tari. Per consentire
il regolare servizio comunale di raccolta dei rifiuti urbani e pertanto i
regolari conferimenti dei rifiuti dei Comuni negli impianti di
trattamento, di recupero, di riciclaggio e di smaltimento, le capacità
autorizzate possono essere aumentate, complessivamente entro il 20 per
cento di quella annua e, comunque, nel massimo del 40 per cento, di
quella giornaliera. I gestori devono rideterminare la tariffa di
conferimento, tenendo conto dei minori costi sostenuti come rinvenienti
dalla contrazione delle attività e dei tempi della processistica, nonché
delle economie derivanti dalla rimodulazione del Piano economico
finanziario, conseguenti alle maggiori quantità trattate e ogni altra
circostanza.
Gestione del percolato
La Regione ha
avviato una interlocuzione con l’Eni di Gela che potrà ricevere i
rifiuti liquidi nel limite di 50 tonnellate al giorno. L’Arpa svolgerà,
oltre alle attività di controllo ordinariamente previste, almeno una
verifica aggiuntiva nel periodo di validità dell’ordinanza, a garanzia
del monitoraggio pubblico su tutto.
Velocizzati iter per impianti pubblici
Per
accelerare la dotazione, sul territorio regionale, di un adeguato
potenziale impiantistico, che possa far fronte a eventuali ulteriori
criticità che potrebbero verificarsi, stante l’attuale emergenza
Covid-19, gli Enti competenti daranno la massima priorità, anche in
deroga all’ordine cronologico delle istanze, ai procedimenti concernenti
la realizzazione, il potenziamento, la riconversione e l’avvio dei soli
impianti pubblici per lo stoccaggio, trattamento, recupero, riciclaggio
e smaltimento dei rifiuti, ritenuti strategici e necessari per il
superamento della crisi.
—