Osservazioni alla Regione:Fondo buoni spesa, per gli Amministratori ci sono troppe norme rigide
Michele La Rosa – Amministratori locali alle prese con cavilli burocratici e disposizioni che rallentano o bloccano in taluni casi l’assegnazione e la giusta ripartizione delle somme assegnate in questa fase di emergenza coronavirus Covid 19. Tempi ristretti e l’urgenza di ripartirli alla popolazione aumentano le difficoltà. Diversi i sindaci che in questi giorni hanno sollevato dubbi o quesiti, così come la riflessione e le proposte che abbiamo ricevuto dal sindaco di Malvagna (Me) Giuseppe Cunsolo.
“Le attuali indicazioni imposte dalla Regione ai Sindaci per l’utilizzo delle somme del Fondo Sociale Europeo sono così rigide da impedire un completo, reale e immediato utilizzo delle stesse. Sto chiedendo che venga data la possibilità di prendere in considerazione maggiori criteri di valutazione, di aumentare i tetti massimi concedibili per nucleo familiare e di poter detrarre alcune spese necessarie per le famiglie nei calcoli per il raggiungimento di questi limiti. La questione può sembrare tecnica ma ha un risvolto diretto sulla vita di tante famiglie che rischiano di restare totalmente o parzialmente escluse dal beneficio.”- sostiene il primo cittadino del piccolo comune dell’Alcantara. E’ lo stesso amministratore ad avanzare una serie di ipotesi da sottoporre alla Regione per superare talune difficoltà operative e riuscire anche ad assicurare una più equilibrata distribuzione delle risorse disponibili. Qui di seguito le proposte del sindaco Giuseppe Cunsolo, già prospettate peraltro ad alcuni referenti politici territoriali :
Proposte per superare le criticità riguardanti fondi per Buoni Spesa/voucher assegnati con DDG 304/2020:
-Aumento dei tetti massimi stabiliti in base al nucleo familiare o comunque demandare ai sindaci l’individuazione dei limiti in base alle situazioni socioeconomiche del comune;
-Permettere l’inserimento di altri criteri di valutazione sia per determinare l’elenco beneficiari sia per stabilire i limiti di contributo (ad es. situazione di indigenza pregressa, casa in affitto, attività commerciale in affitto, madri separate con figli a carico, padri che pagano alimenti, disabili in stato di famiglia)
-Poter detrarre dai contributi già ricevuti, che vanno calcolati per il raggiungimento del tetto massimo, eventuali spese mediche certificate, rate di finanziamenti, assicurazioni sulla vita, rateizzazioni di tributi o imposte, spese per l’adeguamento digitale necessario per famiglie con studenti nel nucleo familiare, spese universitarie;
-una semplificazione nelle procedure di rendicontazione. Se non altro ci evitino il timbro fisico da apporre su tutti gli atti, e la trasmissione di tutti gli atti, compresi elenchi dei beneficiari e degli esclusi con relativi importi concessi, come hanno fatto con una nota in data odierna.
Fin qui le osservazioni del sindaco, da girare così a chi di competenza alla Regione possa recepirle in tempi brevi e dare ulteriori disposizioni.