I Borghi di Sicilia alla “conquista” della Capitale
Michele La Rosa – Salvatore Bartolotta, coordinatore dei Borghi più Belli d’Italia in Sicilia è stato convocato a Roma da Giuseppe Provenzano, il Ministro per la coesione territoriale e per il Sud . Insieme a lui ci saranno i due vice coordinatori regionali Fabio Venezia Sindaco di Troina e Michelangelo Giansiracusa Sindaco di Ferla, ed il Vicepresidente nazionale Giuseppe Simone. “ L’appuntamento è per giorno 8 luglio 2020 alle ore 11.30 . “Tratteremo le decennali problematiche dei borghi siciliani, spopolamento, zone franche montane, viabilità, sanità, ecobonus e sismabonus per i nostri centri storici. Inoltre alle ore 17.00 dello stesso giorno il presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito on. Baccini ci attende per la sottoscrizione del protocollo d’intesa con la nostra Associazione regionale” – afferma Salvatore Bartolotta il coordinatore regionale impegnato su più fronti anche con la Regione. In Sicilia ricordiamo che i borghi sono 21 (Castelmola, Castroreale, Castiglione di Sicilia, Cefalù, Erice, Ferla, Gangi, Geraci Siculo, Militello Val di Catania,Monterosso Almo, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, Palazzolo Acreide, Petralia Soprana, Sutera, Salemi, Sambuca di Sicilia, San Marco d’Alunzio, Savoca, Sperlinga, Troina) e stanno giocando un ruolo importante nel campo turistico, sia prima dell’emergenza Covid 19 che adesso, durante questa fase di ripartenza, dove il turismo di prossimità può giocare un ruolo importante per la ripresa del turismo in Sicilia e dove i borghi rappresentano in effetti la giusta dimensione per i nuovi “viaggiatori” alla ricerca di luoghi e alternative alle tradizionali mete turistiche. Diversi i borghi che hanno “inventato” agevolazioni, come voucher o incentivi vari per attirare i turisti o aiutare le attività produttive e ricettive locali. Dai due incontri di Roma ci sono aspettative importanti per il futuro dei piccoli borghi siciliani, difatti la fase post emergenza richiede una valutazione attenta delle problematiche esistenti nei piccoli centri, dove se si vuole fare turismo è ovvio che si devono garantire pure quei servizi necessari come uffici postali e postazioni bancomat, collegamenti con autoservizi, viabilità con i centri di riferimento del territorio. Una delle priorità è anche quella del recupero dei centri storici, dove spesso ci sono anche numerose case abbandonate e fatiscenti.