CASTIGLIONE DI SICILIA – I vini della Tenuta Carranco e la cucina piemontese
Abbinamento d’autore e incontro rinnovato tra i grandi vini di Tenuta Carranco e la cucina “tradizionalmente moderna” dello chef Ugo Alciati di Guido Ristorante. In occasione dell’estate, che porta a tavola preferibilmente vini bianchi e piatti a base di verdure, Sicilia e Piemonte mettono assieme la sapidità e le note fruttate dell’Etna Bianco Carranco 2018 con il gusto deciso del “Capunet” (foglia di cavolo ripiena), celebre entrée piemontese.
Il sodalizio vincente Sicilia-Piemonte è ben rappresentato dalla storia di Carranco: la realtà vitivinicola ai piedi dell’Etna è nata infatti nel 2018 dall’incontro tra Borgogno, la più antica cantina del Barolo, e Tornatore, storica azienda produttrice di Etna DOC di Castiglione di Sicilia, con l’intento di raccontare ed esaltare la tipicità di un territorio ancora selvaggio e incontaminato come quello dell’Etna.
L’Etna Bianco Carranco, prodotto con uve 100% Carricante, si fa autorevole portavoce dell’antichissimo vitigno autoctono, il cui nome deriva dall’espressione “u carricanti”, ad indicare l’abbondante produzione delle sue piante con cui si riempivano interi carri di trasporto. Le uve di incredibile qualità danno vita a un vino di grande struttura e longevità, dal sapore complesso, sapido ed elegante, con note fruttate di mela verde e agrumi. La vinificazione dell’Etna Bianco Carranco avviene in vasche d’acciaio e/o cemento a temperatura controllata, a cui segue l’affinamento in cemento per circa 6-7 mesi sulle fecce fini. Un bianco la cui mineralità e potenza vanno ad esaltare il tripudio di sapori del “Capunet”, ricetta tipica della cucina piemontese qui interpretata dalla maestria di Ugo Alciati, una Stella Michelin, due Forchette del Gambero Rosso e due Cappelli per le Guide dell’Espresso, chef di Guido Ristorante a Serralunga d’Alba nelle Langhe. Erede di una famiglia che ha scritto la storia della cucina italiana, Ugo Alciati difende la filosofia di una cucina ‘tradizionalmente moderna’ basata sulla conoscenza della natura degli ingredienti, sul rispetto dell’impegno di chi li produce, sugli insegnamenti della propria terra e sulla valorizzazione della materia prima. Nella ricetta “Capunet” le verdure e la carne sono le protagoniste di un piatto tradizionalmente preparato con gli avanzi del giorno precedente e quindi più che mai attuale in questo periodo storico di attenzione al no spreco in cucina. La foglia di cavolo sbollentata racchiude un tenero cuore fatto con un trito di salsiccia magra, bistecca di maiale e spinaci bolliti, a cui in seguito vengono aggiunti uova, Parmigiano, foglioline di timo e maggiorana, il tutto servito a piacere su una purea di piselli, carote o zucchine. Un piatto d’autore, semplice e ricco, espressione di un’arte culinaria che tutela la qualità degli ingredienti e l’autenticità dei sapori e dei gesti della tradizione.