CATANIA – Breastcancertherapy, nuovi trattamenti sperimentali per il tumore al seno
Ha preso il via il “Breastcancertherapy”, progetto di ricerca preclinica sul trattamento del tumore al seno con radiosensibilizzanti in radioterapia convenzionale e protonterapia, attivato dalla Regione con fondi del “Patto per lo sviluppo” a seguito della riprogrammazione delle risorse 2014/2020.
Il progetto è condotto da un partenariato tra Università di Catania (prof.ssa Rosalba Parenti), Istituto nazionale di Fisica nucleare – Laboratori nazionali del Sud (prof. Giacomo Cuttone), Azienda ospedaliera “Cannizzaro” (dott. Massimo Ippolito) e Parco scientifico e tecnologico della Sicilia (prof.ssa Gianna Tempera).
La realizzazione scientifica del progetto è resa possibile dalla “Filiera del farmaco radioattivo e adroterapia”, costituita nel 2019 dal Centro servizi Capir (Center for advancedpreclinical in vivo research) dell’Università di Catania e da altri partner, collaborazione che rappresenta un caso unico sul territorio nazionale ed altamente competitivo nel panorama internazionale.
«La chiave vincente – ha osservato la prof.ssa Rosalba Parenti – è l’approccio multifattoriale che, unendo competenze, alte specializzazioni e tecnologie avanzate, mira a contrastare la patologia scendendo in campo con la ricerca di base e preclinica proiettata a smascherare ed analizzare quanto succede alle cellule che eludono un comportamento fisiologico a favore di un fenotipo tumorale e la ricerca traslazionale diretta alla realizzazione di percorsi diagnostici e terapeutici, sempre più personalizzati e promettenti per il paziente».
Al CAPiR, il direttore, dott. Antonio Di Maria, e il titolare del rettore, prof.ssa Rosalba Parenti, hanno accolto 8 unità di personale che dedicheranno al progetto la loro esperienza in ambito di approcci preclinici.
«Istituito nel 2017, il CAPiR – precisa il prof. Giovanni La Via, direttore generale dell’Università – si rivolge non solo ai ricercatori dell’Ateneo catanese, ma anche ad enti di ricerca e aziende biomediche che qui possono realizzare progetti di elevato profilo scientifico, collaborando con personale competente e utilizzando moderne strumentazioni».
«L’Università di Catania ha tra le sue “mission” quella di creare sul nostro territorio un ambiente favorevole e condizioni adeguate al pieno dispiegamento delle sue potenzialità – afferma il rettore Francesco Priolo -. Siamo orgogliosi di poter realizzare questo ambizioso progetto grazie alla determinazione della Regione, in particolare dell’assessorato alla Salute che ha voluto fortemente sostenerlo. L’ateneo catanese può mettere in atto un’altra sfida fruttuosa di coesione territoriale, con l’obiettivo di impedire dispersione di competenze e frammentazioni incontrollate in una promettente convergenza di sviluppo e innovazione».