CASTIGLIONE DI SICILIA – Interventi di restauro ecologico lungo il Fiume Alcantara in contrada Cottanera
MICHELE LA ROSA – Vengono chiamati interventi di ingegneria naturalistica e di restauro ecologico (restoration ecology per ristabilire l’ecosistema della zona). Due di questi saranno effettuati sul Fiume Alcantara, tra il territorio di Castiglione e di Mojo Alcantara. Si tratta di progetti dell’Ente parco Fluviale dell’Alcantara. La zona in oggetto è nei pressi del punto di confluenza tra l’Alcantara e il torrente Roccella, laddove un tempo tutti conoscevao come il “laghetto”, per l’accumulo di acqua dopo la realizzazione degli argini e delle opere di regimentazione. Un intervento unico nel suo genere in Sicilia. Almeno questa la tesi degli esperti che venerdì sono intervenuti alla conferenza sul tema “Restauro naturalistico delle fasce di pertinenza fluviale in località Cottanera”, evento di presentazione del progetto di riqualificazione di un’area fluviale. L’iniziativa svoltasi presso il Centro di Educazione Ambientale a Castiglione, è stata organizzata dall’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara attualmente sotto la guida del Commissario Straordinario ing. Santi Trovato. All’incontro è intervenuta pure la dott.ssa Maria Salerno, vice prefetto aggiunto presso la prefettura di Catania in rappresentanza della Commissione Straordinaria che sostituisce l’Amministrazione comunale locale, la quale ha evidenziato la piena disponibilità a fare sinergia sul territorio sia col Parco che con le altre istituzioni. Presenti pure Valentina Tamburino (direttrice Parco fluviale Alcantara) e l’ing. Nunzio Priolo che ha illustrato il progetto. In effetti si tratta di due diversi interventi, uno sulla sponda catanese in contrada Cottanera, con lavori già iniziati, e l’altro in territorio di Moio Alcantara (Me), i cui lavori sono stati di recenti affidati. Basta più ad arginature e opere di regimentazione in cemento i cui risultati in alcuni casi sono stati devastanti e fallimentari, bensì puntare a ripristinare l’habitat naturale come un tempo, attraverso anche la creazione di stagni permanenti mediterranei utilizzando materiali del luogo. “Non utilizzeremo neanche un centimetro di conglomerato cementizio, ma solo materiale naturale” affermava Giuseppe Cirelli (Dipartimento di Agricoltura e Ambiente, Unict), mentre Antonia Cristaudo (Dipartimento di Scienze Biologiche, Unict) ha evidenziato l’uso di piante tipiche locali, anche attraverso l’uso di semi provenienti dalla Banca Dati del germoplasma di Catania. L’obiettivo è ricreare in quella zona di confluenza tra l’Alcantara e il torrente Roccella quell’habitat naturale di un tempo.