22 Aprile 2025

RANDAZZO – Contrade dell’Etna, riflettori sui vini del vulcano tra prospettive e progetti

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Ottanta cantine, oltre quattromila visitatori, quasi cinquemila bicchieri utilizzati, 1.200 bottiglie stappate, 1.500 pasti consumati. Sono i numeri che raccontano l’edizione numero sedici di Contrade dell’Etna, la rassegna sui vini del vulcano ideata da Andrea Franchetti quest’anno ospitata a Randazzo, all’interno del Sikania Garden Village. Nuova location, nuovo format,  tra alcune cantine assenti rispetto alla tradizione e nuove cantine che si aggiungono. Un evento con una veste più elegante, accogliente, apprezzata dagli stessi produttori partecipanti e dal pubblico. Probabilmente servono alcuni centimetri in più di distacco tra un produttore e l’altro, picoli dettagli, per il resto le recensioni sono tutte positive sulla manifestazione simbolo e sintesi della produzione etnea.

“Un enorme successo – dicono gli organizzatori di Crew, che hanno raccolto il testimone di Franchetti -, non soltanto per l’altissima affluenza ma soprattutto per gli input che ci sono arrivati dai produttori. Una conferma di quanto l’Etna e i suoi vini siano in grado di accogliere un gran numero di addetti ai lavori ma anche wine lovers. Una manifestazione come Contrade, ancora una volta, è stata in grado non solo di attrarre un pubblico di alta qualità ma di avviare un circolo virtuoso per tutto il territorio, con benefici, oltre che per il mondo del vino, anche per l’ospitalità e la ristorazione”.

“Sono molto contento di come sia andata – ha detto Benjamin Franchetti, erede della cantina Passopisciaro e figlio di Andrea -. Contrade continua la sua strada, al Sikania ho visto gente felice e il posto scelto è molto bello. La trovo una buona opportunità per veicolare il territorio. Insomma: una conferma per i produttori e per gli appassionati, che consolida il rapporto fra questa rassegna e il territorio, capace di tenere il passo con i tempi, pur mantenendo l’idea visionaria di mio padre. Per questa ragione continuerò a partecipare”.

Ma perché i vini dell’Etna sono così affascinanti? A questa domanda ha provato a rispondere Salvo Foti, l’enologo pioniere del nuovo corso dei vini etnei, protagonista di un talk nell’ambito di Contrade: “Dietro a questi vini c’è sempre qualcosa che va oltre il prodotto stesso. Soprattutto grazie al territorio, qui sono contemplati tutti i climi dell’intera Europa, si va dal sud tropicale fino al montano più estremo, condizioni climatiche che danno ai vini caratteristiche molto eleganti che 20 o 25 anni fa non erano ricercate ma che adesso invece piacciono”.

Sold out le due masterclass, condotte da Federico Latteri che ha ribadito il suo ruolo di profondo e appassionato conoscitore dei vini dell’Etna. I due momenti, ai quali hanno partecipato giornalisti di settore e buyer, sono stati ospitati lunedì mattina nella sala meeting all’interno del Sikania Garden Village. E proprio i buyer sono stati uno dei valori aggiunti di questa edizione di Contrade dell’Etna, grazie agli inediti blind test e agli speed date organizzati da Mercuri wine che hanno permesso incontri diretti con i produttori. E’ tempo di bilanci quindi, sia per Contrade che per la viticultura etnea più in generale.