GOLE ALCANTARA – Odissea 2025, a distanza di quasi tremila anni, il fascino del fiume per rivivere mito e storia

a - Davide Sbrogiò, nei panni del maturo Odisseo che torna a Itaca, nell'affascinante scenario delle Gole dell'Alcantara Ph. Santo Consoli

Davide Sbrogiò, nei panni del maturo Odisseo che torna a Itaca, nell'affascinante scenario delle Gole dell'Alcantara (foto Santo Consoli)

“Le Gole dell’Alcantara possono vantare una primogenitura nella recente riscoperta di Odissea: l’opera fu infatti messa in scena in questo meraviglioso palcoscenico naturale, nel 2019 e nel 2020”.

Lo ha detto Carmelo Blancato, sindaco di Motta Camastra, Comune in cui ricadono le Gole, ricordando come questo 2025 sia l’anno dell’Odissea, “sia per il film girato in questi mesi da Cristopher Nolan nelle Isole Eolie, sia per la pellicola Il Ritorno, di Pasolini proiettato nelle sale italiane dalla fine di gennaio e sia per le due versioni teatrali, al femminile”. “Noi – ha concluso – faremo di tutto perché il successo delle prime edizioni venga replicato”. La medesima volontà di impegnarsi perché il ritorno del kolossal tratto da Omero e diretto da Giovanni Anfuso possa essere seguito da un vasto pubblico, è stata espressa da Santi Trovato, commissario straordinario dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara.

“Non potevamo non sostenere questa iniziativa di grande spessore culturale. Abbiamo sempre investito non solo nella protezione dell’Ambiente, nella salvaguardia, grazie al lavoro dei nostri uffici e dei Comuni, di questi luoghi unici. Ma abbiamo lavorato anche per la loro valorizzazione, attraverso un rilancio del turismo in chiave culturale: una grande soddisfazione che la metà degli spettatori di questi lavori fossero stranieri”. “Spettacoli come Odissea – ha sottolineato – confermano l’interesse di certe grandi produzioni teatrali ad aprirsi a palcoscenici che non sono al chiuso: beni naturalistici di enorme valore come le Gole”.

E se prosegue, come sottolineano gli organizzatori, il boom di prevendite dei biglietti, è palese l’interesse per questa storia attualissima anche per due temi sottolineati dall’antropologo Mario Bolognari.

“L’Odissea – ha spiegato, ricordando come oggi nel mondo si combattano oltre cinquanta guerre – era il νόστος, il ritorno a casa di Ulisse, dopo Troia. Un ritorno irto di ostacoli: l’eroe stesso era cambiato ma, soprattutto, Itaca non era più riconoscibile. La presenza dei Proci testimoniava il disordine, il disprezzo delle regole che nasce quando sono scardinati i diritti e i valori umani. Ulisse risolve uccidendo i Proci”.

“Ma, oggi, l’Odissea – ha aggiunto – rappresenta un grande monito, perché ci indica il rischio di ritrovarci in un mondo privo di quella giustizia sociale, senza la quale la guerra, figlia delle diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza mondiale, si protrae all’infinito”.

Così, questo affascinante tratto dell’Alcantara segnato dal basalto colonnare riesce a esaltare la storia antica e modernissima di Odisseo, come sottolineato da Giovanni Anfuso che in questi giorni comincerà a provare qui con gli attori. Nei ruoli principali troviamo Davide Sbrogiò (Odisseo maturo), Liliana Randi (Atena), Eugenio Papalia (Odisseo giovane), Giovanna Mangiù (Circe/Penelope), Luciano Fioretto (Omero), Michele Carvello (Telemaco), Pietro Casano (Zeus/Antinoo).

Difficilissimo, per il momento, avere dal regista anticipazioni sullo spettacolo, ma qualcosa se la lascia sfuggire Alessandro Vaccaro, del Parco botanico e geologico delle Gole, parlando di una piccola nave sul greto del fiume.

Alessandro Vaccaro del Parco botanico e geologico delle Gole (foto di Santo Consoli)

“Nell’ottavo secolo avanti Cristo – ha spiegato -, quando secondo gli studiosi sarebbe nata l’Odissea, i popoli che navigavano per il Mediterraneo, sovente risalivano i fiumi siciliani per cercare, nell’entroterra, luoghi accoglienti. E questo anche nell’Alcantara, che, allora, aveva una portata ben diversa dall’attuale. E ciò ci fa riflettere anche sul mutamento profondo delle condizioni climatiche”.

Insieme ai protagonisti, della compagnia di Buongiorno Sicilia, fanno parte proci, ciurma, feaci, sirene e ancelle, resi in scena, in ordine alfabetico, da Gianmarco Arcadipane (Euriloco/Ctesippo), Gaetano Bonanno (Leocrito), Alex Caramma (Alcinoo/Eumeo), Roberto Carrubba (Eurimaco), Tommaso Cernigliaro (Polide/Demoptolemo), Maria Lardaloro (Melanto/Sirena), Enrica La Rosa (Arete/Sirena), Riccardo Leone (Leode/Polibo), Lucio Rapisarda (Antifoo/Agelao), Francesco Rotatore (Perimede/Anfimedonte), Gloria Trischitta (Melite/Sirena), e Rocco Vella (Elpinore/Pisandro). I costumi e gli elementi scenografici sono firmati da Riccardo Cappello, le coreografie da Fia Di Stefano e le musiche da Nello Toscano, mentre l’organizzazione generale è affidata a Simone Trischitta. Le aiuto regista sono Valeria La Bua e Lucia Rotondo, l’aiuto coreografa è Federica Musumeci, il light designer Davide La Colla e il sound designer Enzo Valenti.