BIANCAVILLA – Etna Wine Forum, il versante Sud Ovest protagonista, territorio dalle grandi potenzialità

MICHELE LA ROSA – Etna Sud Ovest, un territorio che conquista e affascina. Un territorio su cui c’è l’attenzione anche di importanti imprenditori. Parliamo di vini e viticoltura in questo caso. Qui l’evento Etna Wine Forum, in appena 4 edizioni, ha conquistato l’attenzione dei mass media nazionali, degli addetti ai lavori, delle istituzioni, conquistandosi i riflettori delle grandi testate giornalistiche. I numeri parlano chiaro del resto, sono state diverse migliaia i visitatori, i cosidetti wine lovers venuti da tutta la provincia, ma anche da fuori del territorio etneo, per vivere i vari momenti dell’evento che comunque ha visto la partecipazione anche di cantine da altri versanti dell’Etna.
I dati ufficiali parlano di oltre quattromila presenze, cinquanta cantine, oleifici. Location Villa delle Favare in pieno centro storico, una villa settecentesca trasformata in un crocevia di saperi, degustazioni e incontri, grazie anche ad un fitto calendario di masterclass, seminari e show cooking.
Organizzato dal Comune di Biancavilla in collaborazione con la Fondazione Italiana Sommelier, e con il patrocinio di Rai Sicilia e la media partnership della Testata Giornalistica Regionale Rai, l’evento conferma la sua crescita di pubblico e contenuti, consolidandosi come uno dei punti di riferimento per la cultura enologica dell’Etna e incoronando Biancavilla come capitale della vitivinicoltura del versante sud-occidentale, quel versante che cerca visibilità, cerca spazio nella delimitazione della DOC Etna, quel versante, tra Belpasso, Santa Maria di Licodia, Ragalna, la stessa Biancavilla, dove negli ultimi anni aumentano pure gli eventi tematici che ruotano intorno al vino. Qui il territorio ha una sua peculiarità che rendono i vini particolari, anche per la sua esposizione e posizione geoclimatica. Qui i vini hanno anche una lunga tradizione e storia, al pari di altri versanti etnei. Un’occasione per sottolineare anche il territorio di Biancavilla, definita Porta dell’Etna – Porta del Sole, con le sue cinque contrade(Rapilli,Spadatrappo,Torretta,Maiorca,Stell9 che ricadono nella perimetrazione dei vini Etna Doc.
Ospite d’eccezione di questa edizione è stato il giornalista americano Robert Camuto, firma della prestigiosa rivista Wine Spectator, che ha presentato al pubblico il suo ultimo libro “Altrove al Sud”, un viaggio tra storie di rinascita e autenticità nel mondo del vino meridionale. «L’Etna può affrontare le sfide attuali del mondo del vino puntando alla sua unicità, territorialità e alla straordinaria diversità dei versanti -. Le nuove generazioni devono ripartire dal vino come condivisione ed elemento culturale», ha commentato Robert Camuto.
Al centro della manifestazione, la valorizzazione del versante sud-ovest del vulcano: un territorio dalla forte identità, contraddistinto da un microclima unico e da suoli vulcanici ricchi di minerali che regalano vini e oli dal profilo inconfondibile.
«L’Etna Wine Forum si conferma un evento di caratura nazionale, capace di attrarre un pubblico sempre più vasto e qualificato. Il successo di questa quarta edizione, consacrato dalla presenza di chef stellati che hanno esaltato i nostri vini, è la prova che la strada intrapresa è quella giusta. Biancavilla è ormai il faro dell’enogastronomia di qualità ai piedi del Vulcano», ha commentato il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, che in questi giorni dell’evento ha visto la visita di vari esponenti istituzionali e deputati.
L’edizione 2025 si è aperta con un incontro dedicato alle scuole primarie e secondarie del comprensorio, per sensibilizzare i più giovani sul valore della formazione e sulle opportunità legate all’agricoltura e alla produzione enologica, come contrasto alla fuga dei talenti dall’isola.
Tante le masterclass che si sono susseguite nei tre giorni tra approfondimenti scientifici e degustazioni dei vini etnei e non solo. Ampio spazio è stato riservato alla conoscenza del territorio e alle ricerche scientifiche, come nel talk “Gli altri vini del vulcano”, dove Nicola Purrello (direttore di Etna Urban Winery) e Antonella Castro (Università di Catania) hanno illustrato uno studio olistico che ha censito oltre 230 produttori e più di 1.100 etichette sull’Etna. Un’analisi che ha messo in luce la ricchezza vitivinicola del versante sud-ovest, dove dodici aziende producono venticinque referenze, con Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese come vitigni protagonisti. Antonella Castro ha inoltre approfondito la composizione minerale dei suoli etnei e i potenziali utilizzi delle sostanze estratte dalle vinacce nel campo della nutraceutica e della cosmesi, grazie alle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Grande interesse anche per la masterclass “Da nord a sud: i grandi vini bianchi e la verticalità del Timorasso e del Carricante”, condotta da Daniela Scrobogna (degustatrice e responsabile del Comitato scientifico di Fondazione Italiana Sommelier), il produttore Walter Massa e Ivo Basile (Tasca d’Almerita). Un confronto che ha messo in evidenza la longevità e l’eleganza del Carricante, vitigno simbolo dell’Etna.
La cultura gastronomica siciliana è stata il filo conduttore dello show cooking dello chef bistellato Pino Cuttaia (La Madia di Licata), moderato da Ruggero Sardo, che ha raccontato il legame profondo tra cucina e territorio come segno distintivo dell’identità isolana e dello show cooking con la chef Valeria Raciti, vincitrice di MasterChef Italia 8, condotto da Claudia D’Amico e dedicato agli abbinamenti tra piatti di stagione e vini del territorio, nel segno di una cucina genuina e sostenibile.
Insieme al vino altro grande protagonista dell’evento è stato l’olio:il Forum ha acceso i riflettori anche sull’olivicoltura eroica dell’Etna, con il seminario “Oli estremi. La produzione dell’olio dal Sud-Ovest alle nuove frontiere olivicole”, a cura dell’Associazione Italiana Sommelier dell’Olio.
Spazio anche al dibattito sui cambiamenti climatici e sulle nuove sfide del settore, con l’incontro “Gli enologi e le sfide globali. Dal terroir ai cambiamenti climatici”, che ha riunito esperti come Daniela Scrobogna e l’enologo Federico Curtaz.
Nella giornata conclusiva, domenica 12 ottobre, il grande banco d’assaggio con cinquanta aziende e centinaia di etichette, oltre alle masterclass dedicate ai vini del Consorzio del Cirò e del Val di Noto, guidate da Francesco Pensovecchio, direttore di Wine in Sicily e Agata Arancio della Fondazione Italiana Sommelier.
«Etna Wine Forum è ormai un appuntamento nel calendario del vino italiano – ha commentato Paolo Di Caro, presidente della Fondazione Italiana Sommelier Sicilia –. Un evento che vuole comunicare l’unicità del versante Sud-Ovest dell’Etna – unendo la dimensione divulgativa a quella esperienziale – e allo stesso tempo superare i confini dell’isola con ospiti interazionali». Ad aver raccontato al pubblico la manifestazione dedicata alla cultura del vino dell’Etna è stato il gruppo Radio Amore, con le dirette, le interviste, i talk, e il programma di Antenna Sicilia “Isola Verde”, condotto da Ruggero Sardo. Con il patrocinio degli assessorati regionali agli Enti Locali e Agricoltura, del MASAF, di Confagricoltura e del Parco dell’Etna, Etna Wine Forum chiude così la sua edizione più partecipata, confermando Biancavilla come un laboratorio di cultura, gusto e identità.
Appuntamento al 2026, per un nuovo viaggio tra i profumi, i colori e le storie del vino etneo.
Protagoniste sono state comunque le cantine, i vini e i rispettivi produttori, difatti in molti casi, a parte i sommelier, erano i produttori a raccontare i loro vini, i territori, i metodi di produzione, i vitigni., ecco le aziende di Etna Wine Forum 2025:
Vigne di confine,Terre di Montalto, Tenuta Masseria Setteporte, Le Due Tenute, Tenuta del Vallone Rosso, Tenute Mannino di Plachi, Tenute Orestiadi – La Gelsomina, Firriato winery, Az.Ag. Catanoso, Terra Costantino, Enoteca dell’Etna, Mandrarossa wine /Settesoli, Fragalà, Amaro Celentano Az.Agr. Sallemi, Giò Emmanuele, Etna Wines Ferrata, Cantine di nessuno, Tenuta Rasocolmo, Feudo Santa Tresa, Guardi Italia, Generazione Alessandro, I custodi delle Vigne, Planeta winery, Maugeri, Tornatore Etna wines, Russo Winery, Verderame, Federico Curtaz, Camarda, Donnafugata, Duca di Salaparuta, Cantine Iuppa, Cottanera, Animaetnea, Tasca d’Almerita, Scilio, Semantile, Cantine Patria, Feudo Vagliasindi, Terrafusa, Olio Sapta, Cortese, Barrus, Tenute Foti Randazzese, Tenute Nicosia, Pietrardita wine, Feudo Maccari, Consorzio Val di Noto, Consorzio Cirò.