CESARO’ (Me) – I registi di Sicilian Ghost Story di nuovo sui Nebrodi : il film sul piccolo Di Matteo ucciso dalla mafia
Michele La Rosa – A tu per tu con gli autori e registi di “Sicilian Ghost Story”, il film che ha ricevuto dieci minuti di applausi a Cannes l’anno scorso. Loro sono i siciliani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza che col loro film hanno inaugurato la Semaine della Critique a Cannes. Un ritorno sui Nebrodi, ovvero sui luoghi dove il film è stato girato, regalando immagini inedite attraverso il racconto, la cronaca mista ad elementi tipici delle favole . I due autori registi nel fine settimana scorso sono stati a Cesarò incontrando gli alunni delle locali scuole e poi il pubblico, in 3 diverse proiezioni presso la sala convegni “Francesco Crispi”, intrattenendosi in un dibattito poi con i presenti. Insieme al vicesindaco Antonio Saraniti, è stata l’occasione per rivedere alcuni dei luoghi, il rifugio di villa Miraglia, per discutere di progetti futuri. Il pubblico nei 120 minuti di film ha rivisto i Nebrodi in chiave cinematografica, difatti seppur la storia e la cronaca della vita e scomparsa del piccolo Giuseppe Di Matteo si è consumata nel palermitano nel lontano 1993, i due registi hanno voluto girare qui il loro film, in location nebroidee tra Troina, in provincia di Enna , ed il territorio di Alcara Li Fusi, Cesarò, Longi, San Marco d’Alunzio, il Lago Maullazzo, l’Acero monumentale di Monte Soro, le radure di Piano Cicogna e Monte Soro. Location che hanno fatto da cornice all’insolita sceneggiatura sotto forma di favola di un fatto di cronaca spietata. Difatti la trama del film racconta di mafia, della tragica vicenda di Giuseppe, figlio di 12 anni del pentito Santino Di Matteo che nel 1993 viene rapito (per volere di Giovanni Brusca), tenuto in prigionia per 779 giorni e poi disciolto nell’acido.