VALLE ALCANTARA – Nell’attesa dei…. treni turistici. Da Siracusa a bordo della locomotiva elettrica E646 d’epoca
MICHELE LA ROSA – Ci siamo.Manca poco per la tappa che riguarda la Valle Alcantara. Ritorna l’iniziativa di scoprire il territorio a bordo di vecchi treni dal fascino intramontabile che ti portano in giro per la Sicilia, facendo raggiungere ai turisti anche luoghi un tempo collegati con ferrovie ormai dismesse . Prossima tappa domenica 2 giugno sarà da Siracusa ad Alcantara (scalo alle porte di Giardini Naxos) per poi raggiungere in bus anche Francavilla di Sicilia, con partenza dal capoluogo aretuseo e fermate intermedie ad Augusta, Lentini, Catania Centrale ed Acireale. Il suddetto treno, come detto, è organizzato dalla Fondazione FS Italiane nell’ambito del programma dei Treni storici del gusto 2019 per la regione Sicilia; i volontari dell’Associazione
Ferrovia Valle Alcantara saranno a bordo del treno sia nei luoghi in cui si prevede la visita, per dare assistenza al viaggiatore. L’associazione, presieduta da Marco Crimi,da tempo si batte pure per la riattivazione della ferrovia Alcantara-Randazzo.
L’itinerario ha inizio a Siracusa e da lì percorre la costa ionica costeggiando nella rada di Augusta il sito archeologico di Megara Hyblaea e, più a nord nella piana di Lentini, le spiagge che sono state scenario dello sbarco delle truppe alleate nel secondo conflitto mondiale durante l’operazione Husky. Da qui il treno prosegue nella Piana di Catania alle pendici dell’Etna, lungo territori che sono gli scenari naturali dei miti che raccontano l’amore di Aci e Galatea, la lotta tra Ulisse e Polifemo, le vicende della figlia di Urano e di Gea, la ninfa Etna, Tifeo, Encelado, Efesto, Re Artu e la sua Curia. Proseguendo lungo la possente falesia della Timpa ad Acireale si percorre una costa che si è popolata diffusamente nell’ottocento di piccoli centri abitati e vaste aree di agrumeti, pini mediterranei, palme e filari di cipressi. Si attraversano i paesi marinari della costa dove processioni e riti legati al mare rinsaldano l’identità delle comunità dei pescatori nel sollecitare la benedizione del mare da parte di Madonne e Santi patroni. Sono territori ricchi di produzioni di eccellenza: il limone Interdonato Messina proposto nei terrazzamenti in pietra lungo la costa ionica, l’arancia rossa di Sicilia nelle varietà moro, tarocco e sanguinello, le antiche mele dell’Etna nelle varianti cola, gelato e cirino, le pere dell’Etna, nella specie butirra d’estate coltivata in questa fase dell’anno, la fragola di Maletto alle pendici dell’Etna, le noci di Motta, lungo l’Alcantara, nelle varietà currò, pacenzia e panuzzara. Dalla stazione di Alcantara l’itinerario è realizzato in pullman, seguendo un percorso affascinante parallelo al corso del fiume Alcantara fino a raggiungere l’abitato di Francavilla di Sicilia di origine normanna, prima tappa del viaggio e, poco lontano, il monastero basiliano di S. Salvatore di Placa. La sua visita offre l’occasione di percorrerne il nucleo storico, il quartiere medievale del Contarado con gli interessanti palazzetti e in cima i ruderi del Castello. Altra tappa interessante è il Convento e la Chiesa dei Cappuccini che ospita un ricco repertorio di opere d’arte, e poi ancora la Chiesa Madre e la Chiesa dell’Annunziata. La seconda tappa del viaggio si compie attraversando parte del Parco Fluviale dell’Alcantara che prende il nome del fiume che nasce nel Monte Mussaro, all’interno del Parco dei Nebrodi e che nei suoi quarantotto chilometri sembra tracciare il confine tra i territori di Messina e Catania. Il fiume è alimentato dalle fiumare di Castiglione di Sicilia e di Francavilla di Sicilia e giunto a Randazzo il fiume sembra schiacciarsi tra le ripide pareti scure dell’enorme colata lavica dell’Etna che, giunta a mare, ha creato il rilievo di Capo Schisò.