BRONTE : Il sindaco, sperimentiamo il social housing.Riunione operativa
Sperimentare nuove politiche abitative, raggiungendo così un duplice obiettivo: riqualificare zone abbandonate e disabitate e rendere disponibili immobili a fasce di popolazione svantaggiate. Le vecchie case del centro storico delle città del pistacchio, abbandonate e per questo diroccate, potrebbero essere ristrutturate, trasformate in abitazioni da affittare a prezzi bassi ad anziani, lavoratori fuorisede, divorziati o a persone rimaste senza casa a causa di momentanee difficoltà economiche. Questo grazie ad un possibile accordo fra Comune e Iacp di Catania discusso durante un incontro tenuto al Comune di Bronte. Al vertice, presieduto dal sindaco Graziano Calanna, assistito dal segretario comunale Fabio Martino Battista, hanno partecipato il presidente del Consiglio comunale, Nino Galati ed i consiglieri Antonio Petronaci e Vittorio Triscari. Con loro il commissario dell’Iacp d Catania, ing. Natale Zuccarello ed il direttore, l’architetto Calogero Punturo. “Si tratta – spiega il sindaco Graziano Calanna – di un nuovo modello di assistenza abitativa ampiamente utilizzato in Europa, ma ancora poco praticato in Italia. Si chiama “Social housing” ed è stato uno dei punti fondanti del programma che ho presentato agli elettori.
Bene – continua – la collaborazione con un ritrovato Iacp (Istituto autonomo case popolari di Catania) ci permetterà di attuarlo, venendo incontro alle esigenze di una domanda sempre crescente”.
Ed il progetto lo ha spiegato l’architetto Punturo. “Affrontiamo le problematiche del territorio aiutando coloro che non hanno un reddito così basso da ottenere una casa popolare, ma neanche così alto da poter pagare un affitto. Se il Comune è in grado di reperire degli immobili ed ottenerne la proprietà, si può stipulare una convenzione con l’Iacp che, da sola o in partenariato con dei privati, li ristrutturerà. Il Comune lo assegnerà alle persone che ne hanno bisogno e diritto e l’Iacp riscuoterà i canoni che saranno comunque calmierati”.
“Ed io – aggiunge il sindaco – ho pensato alle antiche case del centro storico che necessitano lavori di ristrutturazione così costosi da scoraggiare i proprietari. Se si riesce a trovare con loro un accordo si raggiungeranno diversi obiettivi: il centro storico verrà riqualificato, tornerà ad essere vivo e si è venuto incontro alle esigenze giovani coppie e di tanti che non possono più permettersi una casa. Senza considerare che avremmo promosso la coesione sociale sul territorio promuovendo il tema dell’abitare equo”.
Bene – continua – la collaborazione con un ritrovato Iacp (Istituto autonomo case popolari di Catania) ci permetterà di attuarlo, venendo incontro alle esigenze di una domanda sempre crescente”.
Ed il progetto lo ha spiegato l’architetto Punturo. “Affrontiamo le problematiche del territorio aiutando coloro che non hanno un reddito così basso da ottenere una casa popolare, ma neanche così alto da poter pagare un affitto. Se il Comune è in grado di reperire degli immobili ed ottenerne la proprietà, si può stipulare una convenzione con l’Iacp che, da sola o in partenariato con dei privati, li ristrutturerà. Il Comune lo assegnerà alle persone che ne hanno bisogno e diritto e l’Iacp riscuoterà i canoni che saranno comunque calmierati”.
“Ed io – aggiunge il sindaco – ho pensato alle antiche case del centro storico che necessitano lavori di ristrutturazione così costosi da scoraggiare i proprietari. Se si riesce a trovare con loro un accordo si raggiungeranno diversi obiettivi: il centro storico verrà riqualificato, tornerà ad essere vivo e si è venuto incontro alle esigenze giovani coppie e di tanti che non possono più permettersi una casa. Senza considerare che avremmo promosso la coesione sociale sul territorio promuovendo il tema dell’abitare equo”.