FRANCAVILLA DI SICILIA – Inaugurato il Museo archeologico con oltre 200 reperti
MICHELE LA ROSA – “Un museo trasversale, pensato per un pubblico plurale:affascinante come un libro illustrato ed elettrizzante come un viaggio nel tempo grazie alla sua innovativa Sala immersiva. Un museo che, secondo le linee guida del Mibact, è semplice nel linguaggio, intuitivo e facile a leggersi anche dai bambini che qui troveranno tracce di racconti fantastici le cui radici affondano nei grandi miti della cultura greca.” Lo presentano così l’appena inaugurato museo. Un sogno atteso anni che adesso diventa realtà e apre nuovi scenari nella Valle Alcantara. Presenti per l’evento il Presidente della Regione Nello Musumeci, l’ Assessore Regionale ai Beni Culturali Alberto Samona’,il direttore del Parco archeologico di Taormina Naxos Gabriella Tigano ,il direttore del Parco Archeologico di Siracusa Carlo Staffile,il sindaco Vincenzo Pulizzi,l’ assessore al turismo Gianfranco D’Aprile, il sindaco metropolitano di Messina Cateno De Luca, numerosi operatori culturali. Si concretizza così un sogno e che inizia nel lontano 1979 con i primi rinvenimenti di reperti di epoca greca relativi a vari periodi, ritrovamenti per lo più casuali durante dei lavori edilizi ma che testimoniano come in quella zona forse vi era una città vera e propria. Il museo nasce proprio nella zona dei rinvenimenti dei reperti, non lontano vi sono ancora scavi archeologici in corso e che si spera possano essere completati a breve e così valorizzare pure quest’area. Diversi reperti ritornano a Francavilla dopo che per anni sono stati custoditi a Siracusa, mentre altri erano già esposti presso il locale Antiquarium. Il museo è già fruibile da oggi ed inserisce la città alcantarina nei più importanti itinerari culturali e turistici della Sicilia. Unanimi i pareri degli intervenuti circa gli scenari che si aprono con questo museo che può diventare un polo di sviluppo per il territorio, mentre per il sindaco Vincenzo Pulizzi a parte le potenzialità economiche il museo ha una grande valenza socio-culturale. “Il museo è una realtà importante, complimenti a tutti, ma non basta. Ho sentito parlare prima di ipotesi di sviluppo turistico. Bene, ma la presenza solo del museo non è sufficiente, occorre una gestione mirata, la consapevolezza del patrimonio e della ricchezza che qui dentro avete. Occorre una classe dirigente in grado di promuovere questo patrimonio. Noi come Regione stiamo investendo importanti risorse per i beni archeologici e sono fiero di avere istituito i Parchi archeologici in Sicilia” – afferma il presidente Nello Musumeci, portando come esempio “negativo” il Museo di Gela, città con una storia importante ma che riesce ad attirare meno di mille fruitori l’anno nella struttura museale. Ieri si è concretizzato quindi un sogno che si trascina da anni, a fasi alterne tra nuovi input e rallentamenti, fino alla istituzione del Parco archeologico di Taormina Naxos che ha dato la svolta definitiva al progetto per giungere ai nostri giorni con l’inaugurazione di queste ore. Un lavoro di allestimento ed organizzazione che ha impegnato notevoli risorse umane, sia del Parco che anche del Comune, con in testa il sindaco, il personale dipendente, ma anche l’assessore al turismo Gianfranco D’Aprile che ha ricordato pure l’impegno del suo predecessore Carmelo Magaraci. Ma torniamo al M.A. FRA., il nuovo Museo Archeologico realizzato nelle sale dello storico Palazzo Cagnone (XVI sec.) dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto dall’archeologa Gabriella Tigano, in collaborazione con il Comune, per dare uno spazio definitivo, con un rigoroso impianto scientifico, alla preziosa raccolta di reperti che documenta il passato greco della città, immersa nel verde della Valle dell’Alcantara, e restituiscono memoria e identità a una comunità ancora incredula: nella collezione figurano statuette e seducenti volti femminili riconducibili ai culti delle divinità indigene, Dèmetra e Kore, ma anche frammenti di ceramica attica figurata, monete e i delicatissimi pìnakes figurati a rilievo, tavolette votive in terracotta che riproducono scene dei culti,in questo caso quello di Persefone e il passaggio della donna dall’infanzia alla giovinezza, le nozze, la maternità. Il percorso museale del M.A.FRA, che segue un criterio cronologico e topografico, si snoda attraverso cinque sale, tre delle quali sono state dedicate all’esposizione degli oltre 200 reperti, frutto delle varie campagne di scavo nell’arco degli ultimi quarant’anni nel territorio di Francavilla: 35 pezzi (fra cui la grande Protome Fittile, fine VI, inizi V sec.a.C. e alcuni frammenti di Pìnakes) giungono dal Museo Paolo Orsi di Siracusa, mentre dal Museo di Naxos ne sono arrivati una decina che si aggiungono agli altri esposti dal 2010 nell’Antiquarium di Francavilla. E’ qui che sono stati riuniti i reperti frutto di campagne di scavo successive al primo casuale ritrovamento del 1979, durante i lavori di sbancamento edilizio in via don Nino Russotti. Aprono e chiudono il percorso museale del MAFRA due sale con contenuti multimediali. La prima dà il benvenuto ai visitatori in tredici lingue e, con un video in italiano e inglese, introduce al percorso museale. L’ultima sala, quella dai contenuti tecnologici d’avanguardia, è la Sala immersiva per un viaggio virtuale e a volo d’uccello nel paesaggio della Valle dell’Alcantara di ieri e di oggi. L’ordinamento scientifico dei reperti, la stesura dei testi dei pannelli informativi e i contenuti multimediali sono stati curati dalla direttrice del Parco,Gabriella Tigano, e dalla funzionaria archeologa Maria Grazia Vanaria con il contributo degli archeologi esterni Umberto Spigo, Mariella Musumeci e Cettina Rizzo. Mentre il concept museale, l’allestimento degli spazi espositivi e la definizione del logo sono stati progettati da Diego Cavallaro. Per la realizzazione del MAFRA il Parco Archeologico di Naxos Taormina ha investito poco più di 80 mila euro.