22 Novembre 2024

FIRRIATO VINI, sull’Etna annata eccellente

La vendemmia 2021 di Firriato, nei diversi ambiti territoriali, è stata caratterizzata da un andamento climatico piuttosto regolare durante le fasi di germogliamento-fioritura (da inizio marzo fino a maggio inoltrato) e di accrescimento erbaceo degli acini, con temperature miti e piogge limitate e ben distribuite durante il periodo estivo. Dai rilievi effettuati dal panel tecnico dell’azienda, è stato registrato un buon incremento produttivo rispetto alla vendemmia 2020, una delle meno produttive della storia; in particolare nelle tenute del trapanese – circa il 30% in più – e una buona regolarità qualitativa delle uve. Nella norma il carico produttivo nei vigneti dell’Etna ma con grande qualità diffusa, dovuta anche alla riduzione delle precipitazioni di fine estate e inizio autunno. A Favignana, infine, una netta riduzione delle produzioni nel vigneto di Calamoni, dovuta in parte ai venti intervenuti durante la fioritura delle viti. Uve comunque molto sane e con una maturazione importante sotto l’aspetto polifenolico ed aromatico.

L’annata è da ritenersi in gergo tecnico “localmente-basata” o più semplicemente di “vigneto” proprio per il forte legame che è emerso con i contesti pedoclimatici in cui insistono gli impianti e che ha prevalso su tutte le componenti dei fattori che determinano quantità e qualità delle  produzioni. Nei suoli con medie capacità di ritenzione idrica, le produzioni hanno manifestato elevati livelli qualitativi soprattutto in relazione al tenore strutturale, promuovendone gli aspetti qualitativi rispetto alla quantità. In suoli con basso storage idrico, infine, le condizioni siccitose hanno fatto prevalere i fenomeni di concentrazione organolettica delle uve e nel rapporto buccia polpa, determinando produzioni con manifeste evoluzioni aromatiche. Interessanti le aspettative enologiche in tal senso.

Etna – Tenuta di Cavanera (Verzella-Castiglione di Sicilia) : Sull’Etna una vendemmia da ricordare, la migliore degli ultimi cinque anni. Nelle dodici diverse contrade, in cui Firriato possiede un patrimonio di condizioni pedoclimatiche profondamente diverse tra loro, la raccolta è cominciata, nella terza decade di settembre, con le uve di Nerello Mascalese per le basi spumante, in Contrada Verzella, ed è proseguita durante la prima settimana di ottobre con il Carricante e Catarratto per la produzione del Cru aziendale Cavanera Ripa di Scorciavacca Etna Bianco Doc. Si è terminato con la raccolta del Nerello Mascalese a Feudo di Mezzo ad ottobre inoltrato e, ad inizio novembre, con le uve provenienti dal vigneto pre fillossera in contrada Verzella, da cui nasce il Signum Aetnae, Etna Riserva.

 “La vendemmia di Firriato è sempre impegnativa sia perché copre un arco temporale di circa 100 giorni sia per il fatto che si interviene su areali molto differenti tra loro e con epoche vendemmiali differenziate anche sulle uve dello stesso di vitigno. Una complessità che solo una viticoltura di precisione riesce a gestire sin dalla pre-definizione del carico per pianta – sottolinea Federico Lombardo Di Monte Iato, COO dell’azienda -. In generale è stata una vendemmia piuttosto regolare e con una riduzione importante nel vigneto di Favignana, risultando più che soddisfacente a Trapani ed eccellente sull’Etna – conclude.

I primi mesi della stagione invernale hanno registrato la presenza di abbondanti piogge nell’agro trapanese assicurando un ripristino del contenuto idrico nei suoli, con una primavera e un inizio estate abbastanza freschi. La fase del germogliamento è apparsa sin da subito regolare, lo sviluppo vegeto-produttivo delle piante ottimale, con chiome perfettamente integre e una riduzione del peso medio del grappolo che ha favorito un innalzamento della qualità media. Quadro più che favorevole anche sull’Etna dove, a maggio inoltrato, si è verificata una quasi totale assenza di precipitazioni insieme ad una consistente diminuzione delle piogge – durante la seconda decade di giugno – che ha determinato un anticipo della raccolta, portando indietro l’epoca vendemmiale di circa una settimana rispetto al 2020. Alcuni picchi di calore e l’innalzamento delle temperature medie durante il periodo estivo hanno, invece, determinato un’accelerazione dei tempi di maturazione delle uve sull’Isola di Favignana, con un’anticipazione di più di una settimana dell’epoca vendemmiale e rese assai ridotte rispetto l’annata precedente.

Agro di Trapani

La vendemmia 2021 nelle cinque tenute dell’agro trapanese è cominciata abbastanza presto. Le osservazioni sull’andamento climatico hanno mostrato condizioni di umidità notturna elevate, potenziale conseguenza del cambiamento climatico che stiamo subendo, garantendo però ristoro alle piante nei momenti più siccitosi. Il monitoraggio della maturazione è poi proseguito con le varietà autoctone a bacca bianca come Grillo, Inzolia e, infine, il Catarratto, le cui uve sono state vendemmiate durante la prima e seconda decade di settembre. Per le uve a bacca rossa si è cominciato con la raccolta del Nero d’Avola e, successivamente, del Cabernet per concludersi l’ultima settimana di settembre con il Perricone. In generale si registra un incremento produttivo di circa il 30% sulle uve a bacca rossa, rispetto alla vendemmia 2020, una delle meno produttive della storia.

Isola di Favignana

La vendemmia a Favignana ha registrato un anticipo consistente rispetto all’annata 2020 ed è cominciata con la raccolta della varietà a bacca bianca di Catarratto, Grillo e Zibibbo, proseguendo con quelle a bacca nera di Nero d’Avola e Perricone. Anche questa annata sottolinea la specificità dell’ambiente vigneto di Favignana, con l’ennesima annata diversa dalle altre, dove l’ambiente marino è di fatto padrone del microclima e condiziona gli aspetti qualitativi e quantitativi delle produzioni. Queste regalano, ogni anno, i tre vini della linea Favinia, unici per stile e tipologia produttiva e dall’esclusiva personalità.

Come ogni anno, una vendemmia resa possibile grazie alla passione e dedizione al lavoro della squadra di viticoltori di Firriato che, per circa 100 giorni di vendemmia, lavorano senza sosta, rispettando il territorio, le uve e il ciclo naturale delle stagioni.