BIANCAVILLA (Ct) – Etna Wine Forum, verso un Osservatorio permanente delle produzioni etnee
MICHELE LA ROSA – E’ tempo di bilanci per gli organizzatori dell’evento. Dal versante Sud Ovest del vulcano giungono una serie di richieste alle istituzioni, compreso il Consorzio Etna Doc. Qui si rivendica l’importanza del territorio che storicamente vanta una certa produzione vitivinicola e determinate peculiarità. Il comune etneo da parte sua, con l’Amministrazione in testa, rivendica un ruolo ben preciso in questo contesto, forte di una realtà significativa. Inutile dirlo che da più parti si chiede anche un ampliamento della zona Doc dell’Etna per i vini, ma questo è un argomento che non tutti condividono, almeno fino a tempo fa. Ma vediamo alcuni numeri di questa prima edizione dell’evento : oltre 2.000 winelover e operatori della ristorazione presenti, 35 aziende partecipanti. Due giorni, nello scorso fine settimana, che hanno reso Biancavilla una piccola capitale del vino di qualità, offrendo una serie di iniziative – tra cui percorsi di visita e degustazioni,incontri tra produttori e ristoratori, – che, in questo specifico territorio, non trova precedenti. Il Forum di Biancavilla intende essere e diventare una sorta di laboratorio per un appuntamento stabile nel tempo condiviso da tutti gli attori che possono concorrervi (dalle Università al Consorzio di Tutela dell’Etna DOC, alla Camera di Commercio di Catania, ma anche l’I.R.V.O. della Regione Siciliana e l’Assessorato all’Agricoltura) sull’Economia del Vulcano.
Il centro etneo si candida ad esserne la sede di questo osservatorio laboratorio, non solo per il comparto del vino ma per le sue principali produzioni agricole di tradizione: le arance rosse dell’Etna, il Ficodindia, la frutta tipica come la Mela Cola e la Pera Coscia, ma anche i Pistacchi di Bronte e quanto altro ancora connoti e valorizzi l’agricoltura sulla ‘Grande Muntagna’.
Un areale, quello della DOC Etna, di gran pregio, con vigneti e palmenti che raccontano una storia secolare fondata sull’iniziativa di famiglie che, di generazione in generazione, hanno saputo affermare con qualità e rigore produttivo, l’identità enologica del versante sud/sud-ovest del Vulcano: “Siamo la terza porta dell’Etna e punto di riferimento per la viticoltura alle pendici dell’Etna – sottolinea il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno – La prima edizione del Biancavilla Etna Wine Forum ha voluto affermare l’identità di questo straordinario territorio, dando valore ai tanti produttori che hanno deciso di insistere su questo versante”. L’evento è stato un prezioso strumento di marketing, grazie al coinvolgimento di Italian Taste Summit con un workshop dal titolo “Export dei vini dell’Etna Doc, declinazioni dei caratteri territoriali e la loro promozione specifica” che ha visto l’intervento di Joanna Miro, CEO di Wine Global Aspect e diversi produttori che hanno partecipato attivamente alla prima edizione di Biancavilla Etna Wine Forum.
Sempre nella giornata di Sabato scorso Matteo Gallello ha guidato una storica degustazione verticale di Etna Bianco di Masseria Setteporte e la Master of Wine Susan Hulme, raccontando le peculiarità di Biancavilla in una apprezzatissima degustazione con dodici etichette rappresentative del territorio. Villa delle Favare è stata la location della manifestazione, ospitando pure i banchi di assaggio. Nella giornata conclusiva, una mattinata di formazione per i ristoratori locali che hanno potuto incontrare i produttori locali nell’ottica di una maggiore sinergia e crescita del territorio nel segmento eno-gastronomico ed eno-turistico.
Hanno preso parte alla prima edizione di Biancavilla Etna Wine Forum, l’Associazione Italiana Sommelier, l’Associazione Nazionale Assaggiatori di Vino,le cantine di Biancavilla e dell’Etna (Agata Santangelo, Barone di Villagrande, Cantine di Nessuno, CVA Canicattì, Duca di Salaparuta, Eudes, Feudo Cavaliere, Firriato, Foti Randazzese, Generazione Alessandro, Giovinco, Grottafumata, Le due Tenute, Masseria Setteporte, Murgo, Nicosia, Papale, Pietrardita, Planeta, Podere dell’Etna Segreta, Quinto Arco, Re Ruggero, Serafica Terra di Olio e Vino, Tenuta Boccarossa, Tenuta del Vallone Rosso, Tenuta di Fessina, Tenute Mannino di Plachi, Tenute Orestiadi – La Gelsomina, Terra di Montalto, Terrafusa, Travaglianti), l’associazione DegustEtna e poi l’Enoteca dell’Etna, Racina e l’Istituto Alberghiero IPSSAT Rocco Chinnici.