SICILIA, servizi idrici costosi. Indagine di Federconsumatori
La Sicilia si conferma ancora lontana dagli standard di qualità minimi quando si parla del servizio idrico e di quello fognario con gli annessi impianti di depurazione. Lo si evince dalla XIV Indagine nazionale del Servizio Idrico Integrato realizzata dal Centro Ricerche Economiche, Educazione e Formazione della Federconsumatori Nazionale.
(http://www.federconsumatori.it/news/foto/Indagine_nazionale_tariffe_SII%202014-2015_18nov2015.pdf).
In Sicilia le recenti e gravissime crisi idriche in provincia di Messina, ma anche in quelle di Caltanissetta ed Agrigento con interruzioni dell’erogazione del servizio idrico, si aggiungono ad una gravissima situazione regionale in materia di mancanza di depuratori delle acque reflue e di cattiva funzionalità ed efficienza di quelli esistenti.
A questa situazione si devono aggiungere gli ingenti danni derivanti dal dissesto idrogeologico dei territori, che hanno creato pesanti riflessi sulla salute e la sicurezza dei consumatori, degli utenti e dei cittadini. Le Carte di Servizio sono state adottate in sole quattro Città siciliane: Messina (entrato in vigore nel 1999), Palermo (entrato in vigore nel 2002), Enna (entrato in vigore nel 2006), Agrigento (entrato in vigore nel 2012). In Sicilia c’è una delle tariffe idriche più basse (Catania, 136 Euro) ma anche una delle più alte (Enna, 419 euro). Costo del Servizio Idrico Integrato in Sicilia
Gran parte di questa difformità deriva dall’impossibilità da parte delle Associazioni di tutela dei consumatori di partecipare al processo decisionale che determina la tariffa. Non è ancora stata applicata, infatti, la legge regionale 11 agosto 2015, n. 19 “Disciplina in materia di risorse idriche” che all’articolo 8 prevede che: “Entro 180 giorni dalla data di approvazione della presente legge, il Presidente della Regione istituisce il Comitato consultivo permanente degli utenti e il Tavolo consultivo permanente sulle tariffe”. “Occorre elaborare strategie e pianificare nuove forme di assistenza per rendere la difesa dei diritti dei cittadini-consumatori siciliani ancora più qualificata, completa e efficace”, afferma il Presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa, “le tre città siciliane con l’acqua più cara (Enna, Agrigento e Caltanissetta), sono anche quelle dove il Servizio Idrico Integrato è in mano ai privati e dove i disagi per gli utenti di certo non mancano, a dispetto della tariffa”.
In Sicilia vi è poi la particolarità del così detto “Sovrambito” che vende l’acqua “all’ingrosso” agli ATO, producendo un doppio sistema di tariffazione dell’acqua, creando gravissime distorsioni fino al punto che, per esempio, a Messina l’acqua “all’ingrosso” costa più di quanto pagano i cittadini in bolletta. Secondo Federconsumatori, inoltre, in Sicilia occorre dar vita a una nuova legge regionale per la tutela dei consumatori e degli utenti che, nel rispetto e in applicazione delle disposizioni e dei principi di cui all’articolo 2, comma 461, della legge nazionale 24 dicembre 2007, n. 244 consenta alle Associazioni dei Consumatori di esercitare nell’interesse dei cittadini ed utenti il diritto di essere informato, di esprimere pareri e formulare proposte in materia di Contratti di Servizio e Carte di qualità dei servizi pubblici locali e regionali. “Se il percorso normativo che porta alla tutela dei consumatori in Sicilia viene abbandonato, commenta La Rosa, i cittadini-utenti non avranno strumenti e saranno costretti a restare in un silenzio molto costoso e pieno di disagi”.
Alfio La Rosa
Presidente Federconsumatori Sicilia