Al via la Federazione Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Sicilia
Michele La Rosa – In effetti c’è già qualche precedente di fare una Federazione delle Strade del Vino di Sicilia, già da alcuni anni, ma l’associazionismo non sempre funziona da noi, nell’isola. Già nel 2008 era presidente di questa Federazione Maurizio Ninfa (all’epoca direttore della Strada del Vino dell’Etna). Ben vengano nuove iniziative, ma qui, forse, sono ormai anche troppi i soggetti che si occupnao di vino ed enoturismo: Consorzi Doc, Enoteche Regionali (ormai 3) , Strade del Vino, IRVO, Gal, Assessorati Regionali vari (vedi evento Etneb e non solo…) Comuni, ecc. e a seguire una miriade di associazioni che propongono e realizzano eventi legati a questo settore (Città del Vino, Movimento turismo del Vino, Slow Wine e Slow Food, e anche tour operator.
Un comunicato stampa delle ultime ore rilancia l’iniziativa e annuncia che a Palermo “nasce la Federazione Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Sicilia, che riunisce sotto un’unica sigla la Strada del Vino di Marsala – Terre d’Occidente, la Strada del Vino e dei Sapori dell’Etna, la Strada del Vino Terre Sicane, la Strada del Vino e dei Sapori Val di Mazara, la Strada del Vino e dei Sapori del Valdinoto, la Strada del Vino e dei Sapori della Valle dei Templi e la Strada del Vino Cerasuolo di Vittoria dal Barocco al Liberty. Al timone del neonato soggetto, che avrà il proprio quartier generale a Palermo nella sede dell’Irvo (Istituto Regionale del Vino e dell’Olio), ci sarà un Consiglio direttivo composto dal presidente Salvatore Lombardo, dalla vicepresidente Luigia Sergio, dalla direttrice Marika Mannino e dai consiglieri Gina Russo, Gregorio Sparacino, Mario Tumbiolo, Luigi Bonsignore e Marco Domenico Parisi. Alla ratifica dell’atto hanno preso parte anche il neo direttore dell’Irvo Vito Bentivegna e la commissaria dell’Irvo Giuseppina Mistretta. “Siamo partiti dal concetto che stare uniti è sempre meglio che stare da soli con l’obiettivo di risvegliare l’attenzione delle istituzioni – spiega il presidente Salvatore Lombardo – Anche perché le Strade del Vino sono nate da una legge regionale nel 2002 che prevede la collaborazione con la Regione e con gli enti locali interessati per l’inserimento delle Strade nei diversi strumenti di promozione turistica. È il momento di ricominciare, come sta accadendo adesso, ad avere un’interlocuzione che può essere utile non solo alle Strade, che ovviamente non vendono vino ma valorizzano il territorio, ma anche alle stesse istituzioni. Cercheremo al più presto di portare avanti una politica unitaria a livello nazionale ma anche a livello europeo, dove spesso si evidenzia un gap nei confronti di altri organismi che svolgono analoga funzione nostra. Al momento – conclude – siamo sette Strade ma siamo aperti, ovviamente, a nuove adesioni”. Lo scambio di buone pratiche, la realizzazione di progetti condivisi e l’incentivazione di servizi sul territorio saranno solo alcuni dei fattori caratterizzanti la Federazione Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Sicilia. Un progetto che rappresenta il naturale proseguo dell’attività congiunta messa in atto lo scorso maggio in occasione del Salone internazionale dell’enoturismo ‘Fine Wine Tourism Marketplace’ di Valladolid in Spagna.
Di fatto manca una Strada del Vino di Messina, un tempo costituita, ma che non si hanno notizie da anni, eppure la provincia messinese ha una importante produzione vitivinicola, contando pure la presenza delle maggiori località turistiche siciliane, ovvero Taormina e le Eolie, isole queste dove si producono rinomati vini. La Regione dal canto suo nei mesi scorsi aveva invitato i comuni dell’area etnea a segnalare percorsi enoturistici, manifestando l’intenzione di realizzare apposita segnaletica ma non si hanno più notizie in merito a questo progetto. L’enoturismo è ormai un settore in forte crescita, ma necessita di una cabina di regia, ma anche di un monitoraggio continuo per evitare dispersione di fondi per opere e progetti che non sempre vengono poi attuati o realizzati cogliendo gli obiettivi prefissati. Molti gli eventi in tema col vino, fin troppi probabilmente e che peraltro si accavvallano o simili tra loro. Eppure molte iniziative, più che essere eventi limitati nel tempo e per brevi periodi, spesso anche costosi, potrebbero essere iniziative trasformate in servizi quotidiani, a costi irrisori, vedi le visite in cantina tutt’intorno l’Etna con la ferrovia Circumetnea che già ha un percorso ferroviario che in alcuni casi tocca proprio le aziende vitivinicole.