FERROVIA ALCANTARA – RANDAZZO: diventerà greenway
Si ritorna a parlare della tratta ferroviaria Alcantara Randazzo, soppressa già da oltre dieci anni, ma la cui riattivazione è sempre stata un sogno dei cittadini di questo comprensorio. Si ritorna a parlare di una problematica ventennale che ha visto interrogazioni parlamentari, centinaia di riunioni e convegni, dibattiti, comitati popolari, e forme di proteste varie. Stavolta promotore di una serie di iniziative per riaffrontare il problema è stato il deputato messinese Vincenzo Garofalo, già vice presidente della Commissione trasporti alla Camera. Ieri difatti si è tenuto un incontro a Palermo presso la sede regionale delle Rfi Sicilia per la valutazione di trasformazione della ex tratta ferroviaria Alcantara – Randazzo in una greenway. Ad confermare ciò è il commissario straordinario dell’Ente parco fluviale dell’Alcantara Giuseppe Morano intervenuto all’incontro alla presenza di alcuni sindaci del comprensorio e dello stesso parlamentare Vincenzo Garofalo. Convocata dal presidente della Rfi Rete Ferroviaria Italiana, Dario Lo Bosco, la riunione è servita a rilanciare l’idea di trasformare l’ex ferrovia in un percorso verde, abbandonando così di fatto l’altra soluzione che si trascina da anni di cedere l’ex ramo ferroviario alla Circumetnea e/o di gestirlo in consorzio con i comuni ed il Parco , per riattivare la ferrovia alcantarina . “ Abbiamo avuto la disponibilità di Rfi a confrontarci sulla problematica, ed abbiamo ottenuto l’ok a poter dare il via alla progettazione della greenway. L’ipotesi di riattivare la ferrovia è alquanto utopistica, ci sono costi di gestione che sfiorano i 3 milioni di lire l’anno. Con i tecnici di Rfi successivamente faremo dei sopralluoghi per valutare se tutta la tratta ferroviaria può essere trasformata in pista verde, e se ci sono immobili non utili che possono essere ceduti eventualmente, verificando allo stesso tempo le condizioni di ponti e gallerie” – dice Pippo Morano , il commissario straordinario dell’Ente Parco dell’Alcantara. Di una greenway al posto della ferrovia in effetti se ne parlava già circa dieci anni fa, idea poi accantonata perché amministratori locali e la stessa gente della vallata ha sempre sperato nella riattivazione della ferrovia, più volte presentata come fattibile e quasi imminente grazie alla paventata annessione con la limitrofa Ferrovia Circumetnea costituendo un unico anello ferroviario tutt’ intorno all’Etna. Adesso si riparte invece con la pista greenway sul modello di piste ciclabili ma anche per trekking a piedi già sperimentate altrove. Dalla progettazione alla realizzazione effettiva ci vorrà ancora tempo, ma l’input ad un nuovo “percorso” per l’ex tratta ferroviaria è stato dato. Sfuma di nuovo il sogno di rivedere la “littorina” diesel lungo questa ferrovia che tocca siti turistici importanti, come la stazione di Taormina ed il mare antistante, passa accanto Naxos e Schisò, accanto le Gole dell’alcantara, unendo due province, Messina e Catania, da qui l’idea più volte rilanciata di riattivare la ferrovia dando una valenza turistica alla tratta e facendola funzionare come una sorta di metropolitana di superficie, ma niente, nulla di fatto. Alcuni anni fa era stato lo stesso Parco dell’Alcantara, all’epoca retto dal commissario Giuseppe Castellana, a sollecitare una riattivazione della linea ferroviaria, attraverso un accordo di partenariato con la Circumetnea, i Comuni, i privati. Ma nulla di fatto. Oggi si riscrive un’altra pagina di cronaca del possibile futuro di questa vecchia ferrovia che un tempo doveva arrivare fino a Leonforte e al Dittaino in provincia di Enna. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi.