21 Novembre 2024

Giornata della Memoria, diversi eventi in Sicilia per ” non dimenticare”

Servizio di Fabiola Nuciforo .-

bronte locandina

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata come giornata di commemorazione a seguito della liberazione dal campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945. Anche in Sicilia sono diverse le manifestazioni organizzate oggi a tal proposito. A Bronte il consiglio comunale ricorderà la Shoah incontrando il delegato delle Comunità ebraiche David Israel Uccellatore; a Milazzo l’’assessore alla Pubblica istruzione, Salvatore Presti ha inviato una lettera ai dirigenti scolastici degli istituti comprensivi per chiedere “una profonda, doverosa e rispettosa riflessione su una pagina di storia tristemente nota per la persecuzione dei cittadini ebrei, così come di tutti coloro che, durante il regime nazista, hanno subito la deportazione verso i campi di concentramento, trovandone purtroppo solo disperazione e morte; a Santa Domenica Vittoria ci sarà un convegno con gli alunni delle scuole. Tanti gli eventi in programma insomma.

Memoria per non dimenticare, ma soprattutto  per evitare che gli errori e gli “orrori” del passato, possano nuovamente  essere riproposti. Per questo oggi è doveroso ricordare  la  tremenda  ingiustizia e crudeltà che talune volte l’uomo opera sull’uomo,  quasi sempre originata  dalla follia, sete di potere, fanatismo, razzismo . In questa giornata non è possibile fare a meno di ricordare  una delle più feroci e disumane  campagne di persecuzione razziale operata dai nazisti nel secondo conflitto mondiale  e che, a noi italiani, ci tocca personalmente per  complicità ed  elevato numero di vittime.

Una vera follia quella nazista che portò alla morte tra i 15 – 20 milioni di ebrei e non solo ebrei, ma anche di coloro che si opposero a quel progetto di distruzione  e di chiunque fosse  ritenuto dal regime diverso (persone con handicap, nomadi, ecc.). Essi venivano deportati nei lager e sfruttati fino alla consunzione fisica, usati come cavie per esperimenti medici e se non erano in grado di lavorare, venivano eliminati in massa nelle camere a gas. L’annientamento nei lager nazisti costituisce solo una parte del genocidio. La politica dello sterminio di massa è stata  usata dai regimi dittatoriali e nel Novecento non incominciò né terminò con Auschwitz, ma ne seguirono altri casi: il genocidio degli armeni, le vittime dei gulag.

Altro tragico avvenimento fu quello dell’eccidio delle Fosse Ardeatine un massacro di 335 civili e militari italiani, fucilati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche. Tale eccidio divenne l’evento-simbolo della sanguinosa occupazione tedesca di Roma. Oggi queste antiche cave situate nei pressi della via Ardeatina, sono state trasformate in un sacrario-monumento nazionale.

Da non dimenticare la strage delle Foibe, tra il maggio e il giugno 1945, dovute al terrorismo etnico dei titini, dove italiani della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, senza particolari distinzioni politiche, di sesso e di età, venivano prelevati dalle loro case e poi eliminati, colpevoli di non partecipare attivamente a piani espansionistici di Tito, gettati nelle tipiche fenditure carsiche, dove posti sull’orlo di una foiba e legati di spalle con filo di ferro, si sparava al primo cosicché, cadendo, avrebbe trascinato con se gli altri, spesso sottoposti ad un’agonia terribile se i ripetuti colpi contro le pareti rocciose non fossero stati sufficienti a procurargli presto la morte; altrimenti deportati nei campi sloveni e croati, dove morivano di stenti e malattie. Le vittime erano collaborazionisti, membri del Cnl, partigiani, comunisti, e soprattutto cittadini comuni travolti dal clima di violenza. La sola foiba artificiale di Basovizza, profonda 256 metri, venne riempita con circa 2.000 cadaveri.

 Molti si opposero alle dittature, nel caso più vicino a noi, i partigiani, ma non solo, anche altre persone, non poche sicuramente, che in quei contesti difficili, esponendo a pericolo la propria vita, non hanno fatto venir meno la speranza, riuscendo a porre in salvo numerose vite. Questa giornata è dedita al ricordo, per non dimenticare, per riflettere sulle tante vittime di folli stragi, e sui sacrifici di chi  è morto sognando la libertà, un mattino senza libertà. (a cura di Fabiola Nuciforo)