SICILIA – Dalla Regione 25 milioni di euro per il bando agriturismo
“Vogliamo dare un’ulteriore boccata d’ossigeno al comparto turistico dell’agricoltura siciliana in crescita negli ultimi anni e incoraggiare i giovani a tornare nelle campagne e a mettere a profitto la loro creatività”. Così il presidente della regione Siciliana Nello Musumeci, in riferimento alla pubblicazione del ‘bando agriturismo’ che prevede un nuovo stanziamento di venticinque milioni di euro e un contributo del 45 per cento a fondo perduto per realizzare e migliorare agriturismi, strutture per attività ricreative, sportive, culturali, ristorazione, fattorie didattiche per attività rieducative e terapeutiche e vendita dei prodotti aziendali, compresa l’attivazione di servizi di e-commerce.
Proprio per la molteplicità degli interventi consentiti, si tratta di una delle misure più attese del Programma di Sviluppo Rurale. Le domande potranno essere presentate on-line dal 20 settembre al 20 dicembre 2018.
«L’agriturismo – sottolinea Musumeci – piace se è vario, originale, rispettoso del contesto ambientale e culturale. Per questo ho disposto che nei prossimi giorni il personale della Regione vada in giro nelle aziende agrituristiche per accertare casi di abusivismo e di bassa qualità dei servizi. La ricreazione è finita anche per gli speculatori».
Continua quindi a ritmo serrato l’attuazione del Programma di sviluppo rurale, dopo la recente pubblicazione della graduatoria provvisoria delle domande ritenute ammissibili a valere sulla misura 6.4.a, destinata ad agriturismi, strutture ricettive e attività extra-agricole, che destinava già venticinque milioni di euro e un contributo del 75 per cento a fondo perduto, per un importo complessivo di duecento mila euro.
Per l’assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera: «L’importanza fondamentale del bando risiede nella diversificazione dell’attività agricola, che da un lato accresce la redditività e la dimensione economica delle nostre imprese e dall’altro, mediante la promozione dell’agriturismo, preserva e promuove il patrimonio edile rurale».