Dal Giappone alla Sicilia alla scoperta dei progetti di Turismo sostenibile e di Rigenerazione urbana e rurale.
Negli ultimi decenni alcuni fenomeni culturali e socio-economici sono diventati così globali da accomunare paesi distanti geograficamente che si ritrovano ad affrontare problematiche molto simili. Il Giappone e la Sicilia si trovano a fronteggiare il rapido invecchiamento della popolazione, lo spopolamento delle aree montane e rurali, la concentrazione in poche grandi aree dei flussi turistici e la gentrificazione. Una delle risposte, le abitazioni praticamente gratis per chi va a vivere in aree spopolate, partite in Sicilia già 10 anni fa con le case ad un euro a Salemi (TP), è recentemente approdata anche in alcune città del Paese del Sol Levante.
Con il progetto “H2.0 – Hasekura Program” (http://www.hasekuraprogram.com) esperienze già avviate in Sicilia nell’ultimo decennio si ritrovano a fare da modello esportabile anche ad altre latitudini, dall’albergo diffuso alle residenze di artisti, dal turismo di comunità ad altri strumenti creativi e di rigenerazione urbana e rurale.
A scegliere i progetti, in base alle necessità formative degli imprenditori giapponesi coinvolti, è stata l’ideatrice del progetto, Renata Piazza, esperta di turismo sostenibile e innovazione sociale. Siracusana, residente in Giappone, da anni collabora con la nuova generazione di imprenditori nipponici che, dopo lo tsunami che nel 2011 distrusse la costa orientale del paese e provocò la crisi nucleare di Fukushima, stanno creando modelli di vita e fonti di reddito alternativi ai modelli già consolidati.
“Si tratta di imprenditori con una visione innovatrice e sostenibile di futuro — afferma Renata Piazza — capaci di percepire le potenzialità che la riscoperta delle tradizioni e del patrimonio locale può offrire al loro paese. Si fanno iniziatori di progetti imprenditoriali che cercano di invertire la tendenza all’esodo verso le grandi città, riscoprendo, proteggendo e promuovendo l’unicità delle culture locali in zone remote della bellissima campagna nipponica, ancora fuori dalle principali destinazioni turistiche. La loro richiesta di studiare esempi di rigenerazione in Sicilia è stata per me un’opportunità per riscoprire questa terra che, come molti altri siciliani della mia generazione, avevo lasciato trent’anni fa. Il fermento che ho scoperto nella Sicilia di oggi ha reso quasi difficile selezionare una decina di realtà da presentare. Da sei anni Hasekura Program funge da ponte tra il Giappone e l’Europa e lo scambio di idee e informazioni tra realtà geograficamente distanti ma concettualmente vicine, rappresenta ogni volta un’occasione unica di crescita e formazione per tutti i soggetti partecipanti”.
Hasekura2.0 si pone come obiettivo sia il consolidamento delle relazioni professionali tra i partecipanti giapponesi, cosí da creare le basi per la creazione di una rete nazionale di progetti ispirati ai principi del turismo responsabile e di comunità, sia l’opportunità per imprenditori e amministrazioni locali siciliane di conoscere strategie di promozione del turismo responsabile in Giappone e di presentare sul mercato giapponese i progetti siciliani.
A Catania, prima tappa del viaggio, gli imprenditori scopriranno il progetto di rigenerazione urbana “centrocontemporaneo” nei racconti dei fondatori e degli altri soggetti coinvolti nel cosiddetto “quadrilatero dell’arte”, area del centro storico a ridosso di via Etnea. Lì conosceranno anche i membri dell’associazione San Michele Art Power e gli ideatori del PopUp Market. Concluderanno la giornata con una visita al Monastero dei Benedettini, dove potranno toccare con mano le attività di Officine Culturali che da 10 anni custodisce e valorizza questo bene, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
Nei giorni successivi sono in programma incontri a Palazzolo Acreide (Ciclo Free), Ferla (BorgoAlbergo – EcoVillage, Centro Olistico, in collaborazione con il Comune di Ferla), Scicli (Albergo Diffuso), Ragusa (Caseificio Labichino, Frantoio la Timpa, presentati da Uncovered Sicily), Modica (Ciomod), Favara (Farm Cultural Park) e Palermo (Addio Pizzo – Addio Pizzo Travel).
Con “H2.0 – Hasekura Program” si costruisce un ponte lungo 10.000 km fra due isole con solide culture e radici millenarie; un ponte basato sulla resilienza e la capacità progettuale e di rinnovamento delle co(munità.
foto di Chiara Di Salvatore)