21 Novembre 2024

FRANCAVILLA DI SICILIA – Renato Fichera alla guida del Parco fluviale dell’Alcantara

MICHELE LA ROSA – La sua nomina formalmente è avvenuta qualche mese fa, ma di fatto, a causa del covid, il suo insediamento non era ancora avvenuto. Renato Fichera, 71 anni, consulente del lavoro, così giovedì si è insediato alla presidenza del Parco Fluviale dell’Alcantara. Breve cerimonia di presentazione ed insediamento , alla presenza di Totò Cordaro, assessore Regionale al Territorio, Salvo Pogliese, sindaco della Città Metropolitana di Catania, Elvira Amata, deputata all’Ars, Lorenzo Ruisi, commissario straordinario  uscente dell’Ente e che ha proceduto al passaggio di consegne. Presenti diversi sindaci del comprensorio, ma non tutti ad onor del vero:assenti giustificati o hanno voluto lanciare un messaggio? Chissà.  In effetti era atteso pure il presidente della Regione Nello Musumeci ma non è arrivato. Si volta pagina quindi dopo l’ennesimo commissariamento, Renato Fichera, già assessore provinciale di Messina alle aree protette è il terzo presidente in circa 20 anni dall’istituzione del Parco. “ E’ un parco con diverse criticità, ma certamente anche con diverse opportunità di crescita e con importanti professionalità e progetti. Chiedo alla Regione però un’attenzione diversa, e un aiuto concreto per l’Ente” – affermava il neo presidente dopo l’intervento dell’assessore regionale che delineava il perché e le motivazioni di tale scelta nella nomina. ” Nel governo Musumeci per avere incarichi non basta essere in sintonia con talune idee politiche, servono curriculum, ed in Fichera riteniamo di aver individuato la persona giusta per questo ruolo” – affermava l’assessore Cordaro. “La nomina di Fichera – dice Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars – è un segnale importante perché abbiamo un uomo profondo conoscitore del territorio, che ha svolto anche il ruolo di assessore provinciale al territorio e ambiente, sono certa che sarà in grado di fare sintesi con i sindaci per portare avanti le reali istanze ed esigenze del territorio. Il Parco – aggiunge Amata – deve essere occasione di rilancio e sviluppo e non motivo di ingessatura sempre nel rispetto dell’ambiente. Siamo certi che l’assessore Cordaro non mancherà di far arrivare al Parco dell’Alcantara le risorse per il buon funzionamento. Ringraziamo l’assessore, che ha manifestato la sua massima disponibilità nei confronti del nostro territorio, e anche il commissario uscente che ha fatto nel periodo di vacatio del presidente un ottimo lavoro”, conclude Amata.

Critico invece l’on. Carmelo Lo Monte, che oltre ad essere deputato parlamentare è anche sindaco di Graniti e che di fatto all’epoca essendo assessore regionale al territorio ha istituito l’Ente Parco, ma che ha invitato la Regione, anche con toni polemici, a rivedere il proprio impegno verso questa istituzione e adoperarsi per far voltare pagina e rendere finalmente il Parco un veicolo di sviluppo per il territorio e non uno strumento di potere per pochi. Insomma le responsabilità nella gestione del Parco,aggiungiamo noi, vanno cercate negli anni, e non solo in questi ultimi anni,vanno cercate trasversalmente nei vari governi regionali che si sono alternati e in coloro i quali in questi venti anni sono stati spesso i riferimenti politici dell’Ente Parco. “Scagli la prima pietra chi è senza peccato”, a buon intenditore.

Certo è che gira con sempre più insistenza che in taluni ambienti politici qualcuno ipotizza l’accorpamento del Parco dell’Alcantara con quello dell’Etna, creando un’unica area protetta ed un unico ente di gestione:sarà vero?Fantapolitica? I sindaci dell’Alcantara e le comunità consentirebbero tutto ciò? Chissà, per ora circolano ogni tanto queste voci.

Giornata di buoni propositi e di riflessione ma che vedono il parco ancora senza una perimetrazione definitiva, con un organico sottodimensionato rispetto alle esigenze, con pochi fondi e con la necessità di avere nuovi input ed un rapporto diverso con i sindaci del territorio e con le comunità locali. Il neo presidente Renato Fichera ha già un suo programma, delle priorità partendo dalla consapevolezza che il Parco deve riacquistare il suo ruolo sul territorio, puntando a salvaguardia e valorizzazione, ma aiutando pure lo sviluppo economico locale.