CASTIGLIONE DI SICILIA – Vini eroici a confronto,dall’Etna alle terre d’Israele
MICHELE LA ROSA – Dietro ogni vino ci sono storie di uomini e di luoghi.Dietro ogni etichetta ci sono tradizioni e metodi che personalizzano quel vino. I territori di provenienza li rendono unici. Interessante iniziativa sabato al Castello di Lauria grazie all’Enoteca Regionale per la Sicilia Orientale dove c’è stato una sorta di confronto tra vini “eroici” dell’Etna e quelli di Francia, Israele, Portogallo, Spagna. Qui si è discusso ed analizzato il comparto dei vini prodotti in territori estremi, di quei vini di territori di montagna o caratterizzati da altri fattori come il clima. L’evento è stato seguito da molti esperti e semplici appassionati provenienti da Palermo, Catania, Agrigento, ecc. Tra loro anche diversi sommelier e delegazioni di associati Onav. L’iniziativa ha visto in cattedra l’enologo Gianni Giardina, ambasciatore della viticoltura eroica del Cervim, cioè il Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna, e l’enologo produttore Piero Di Giovanni qui nella veste anche di presidente dell’Enoteca Regionale. Per vini eroici o di montagna si intendono tutti quei vini prodotti in vigneti che vanno oltre i 500 metri di altitudine sul livello del mare, spesso caratterizzati da forti pendenze o altri fattori che rendono difficoltosa la produzione. Produzioni che scaturiscono da esigenze di lavorazioni particolari del terreno, da accorgimenti specifici per gli sbalzi di temperatura, da procedure che richiedono comunque tecniche diverse rispetto a quei vigneti e vini che provengono da territori pianeggianti e a quote più basse. Come vini “eroici” si considerano anche quelli delle piccole isole, laddove anche in quei luoghi ci sono sitauzioni non certamente facili ma che l’uomo nel corso dei secoli è riuscito ad affrontare, vedi il caso dei vini e vigneti di Pantelleria, per restare in Sicilia.
I tipici vigneti dell’Etna a terrazzamento spesso li vediamo anche a quote vicino ai mille metri di altitudini. “Ci sono territori come quello etneo, fortemente vocati alla coltivazione dei vigneti, ma le loro caratteristiche, come le forti pendenze, spesso non facilitano la loro coltivazione, facendo lievitare anche i costi finali “ – dice Piero Di Giovanni il quale sottolinea anche la particolarità di questi terreni grazie alla loro mineralità di suoli vulcanici e alla loro esposizione.” Grazie al Cervim e al concorso che ha istituito sui vini eroici di montagna, che spesso definiamo vini estremi, abbiamo nel tempo analizzato e studiato le produzioni tipiche di varie nazioni ponendole a confronto con i vini italiani. Un monitoraggio continuo che ci permette di valutare in ogni nazione metodologie di produzione, risultati dei vini prodotti”- afferma Gianni Giardina che qui ha portato in degustazione alcuni dei vini che avevano partecipato al Concorso Internazionale dei vini estremi. I presenti hanno così “percepito” e gustato vini di esperienze estreme di territori stranieri a confronto con quelli dell’Etna. In Italia i vini eroici non sono solo sulle Alpi, ma anche nelle piccole isole, vedi Pantelleria. Un focus importante quello di sabato sera che ha acceso i riflettori su alcune peculiarità del vino etneo, ponendolo a confronto anche con altri vini di altre aree vulcaniche, come quelli dell’Auvergne in Francia, peraltro un territorio questo, grazie al piccolo borgo di Tauves, gemellato con Castiglione di Sicilia. L’Enoteca Regionale intanto durante l’evento ha anticipato alcune importanti iniziative che la vedranno impegnata nei prossimi mesi, ufficializzando anche la partecipazione a “le Contrade dell’Etna” in programma il 2, 3 e 4 aprile, sempre in territorio di Castiglione.