PALERMO – Parte la sfida per curare i pazienti post covid:servono ambulatori multidisciplinari
La necessità di istituire sempre più ambulatori multidisciplinari per seguire con attenzione i pazienti che hanno la sindrome post-Covid e massima attenzione alla diffusione delle fake news su pandemia e vaccini. Questi due dei temi emersi nell’ultima giornata della de giorni del congresso “Pulmonary expert forum on Covid-19 and the impact on pulmonary diseases” che si è tenuto al circolo degli ufficiali di Palermo con la segreteria organizzativa di Collage. A fare il punto del forum, Nicola Scichilone, il direttore scientifico dell’evento: “Credo che sia stata una cavalcata scientifica in cui i colleghi presenti abbiano avuto modo di poter ascoltare relatori nazionali e internazionali di un certo livello e prestigio. Abbiamo iniziato come meglio non potevamo, con l’intervento di Anthony Stephen Fauci l’immunologo statunitense di origini italiane, ma anche relatori di rilievo internazionale come Ilaria Capua, solo per citarne due. In questa due giorni abbiamo avuto modo di affrontare tre aspetti; il Covid e quindi cosa ci hanno insegnato questi due anni di pandemia, la gestione dei pazienti in fase acuta, soprattutto per le conseguenze respiratorie; l’altro campo di interesse e di discussione è stato il long Covid, cioè le conseguenze della malattia che in qualche modo vediamo adesso e quindi la necessità di farci trovare pronti come sanità a tutti i livelli, sia territoriale che ospedaliera; e, infine, la gestione delle patologie respiratorie non Covid quindi la gestione di patologie che per forza di cose in questi due anni di pandemia non hanno ricevuto la giusta attenzione. Abbiamo tanto terreno da recuperare. La sfida più grande è stata, oltre a trattare i pazienti respiratori acuti affetti da Covid, quella di non trascurare pazienti con patologie respiratorie non legate al Covid. Abbiamo cercato di tenere aperti, per quanto possibile, gli ambulatori di pneumologia in centri di riferimento regionali. Abbiamo continuato e mantenuto l’assistenza nelle modalità previste e consentite, assicurando le norme di protezione, e siamo riusciti anche ad implementare i sistemi di monitoraggio a distanza per quanto possibile”.
Gli ambulatori multidisciplinari
Dal convegno è emersa la necessità di istituire quanti più possibile ambulatori multidisciplinari. Di cosa si tratta e a che servono, lo spiega Stefano Aliberti, professore associato di Malattie dell’apparato respiratorio all’università degli studi di Milano: “Gli ambulatori post-Covid ormai sono una realtà molto diffusa, non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa. Una realtà caratterizzata da un approccio multidisciplinare, in cui lo pneumologo ha un ruolo fondamentale, insieme a fisioterapisti, cardiologi, neurologi, psicologi, psichiatri, nutrizionisti. Quello che abbiamo imparato è che i sintomi post-Covid possono durare fino a due anni. Quindi è un laboratorio assolutamente necessario, con cui dovremo convivere sicuramente per i prossimi tre o addirittura cinque anni e che ha visto la telemedicina avere un ruolo fondamentale soprattutto nel follow-up. Quello che stiamo imparando è che i pazienti post-Covid migliorano progressivamente i loro sintomi, che sicuramente i pazienti che sono stati dimessi dalla terapia intensiva, pazienti che sono stati intubati, pazienti che hanno fatto ossigeno-terapia, pazienti con un quadro grave di malattia in acuto, sono i candidati per eccellenza ad essere seguiti in questo tipo di ambulatorio. Un punto fondamentale, infine, è quello di costruire un ponte molto forte tra il territorio e l’ospedale al fine di sviluppare questa progettualità insieme ai colleghi della medicina generale, sia per i pazienti che sono stati dimessi e hanno la sindrome post-Covid, sia per i pazienti che sono stati trattati a domicilio e che possono sviluppare la sindrome post-Covid”.