CATANIA – Conlegno, il Consorzio servizi legni e sughero ha presentato i nuovi scenari tecnico-legislativi nel settore
Conlegno, consorzio servizi legno e sughero che da 25 anni tutela e promuove la biodiversità e il patrimonio forestale, ha organizzato nei giorni scorsi nella città etnea l’evento dedicato a tutte le aziende della filiera del legno da imballaggio dal titolo “Commercio, case e strutture di legno, pallet ed imballaggi nuovi scenari tecnico-legislativi nel settore del legno”.
La tappa di Catania, quarta di un roadshow che ha portato il consorzio già a Bari, a Pisa e Trento in questo 2024, è una delle più strategiche per essere anche centro della cultura forestale italiana. Un evento di grande rilevanza per il settore del pallet e dell’imballaggio che ha visto la partecipazione di esperti e professionisti del settore, e la presenza del segretario generale di Conlegno, Sebastiano Cerullo.
“Sarà un importante confronto con le aziende del territorio sui temi della valorizzazione della materia prima legno in ogni tappa della filiera con due domande centrali attorno alle quali ruoterà il dibattito: ci sarà abbastanza legno in futuro? L’Italia sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di materia prima o sarà costretta a importare il legno?” questia lcuni degli interrogativi posti durante l’incontro e a cui si è cercato di dare delle risposte.
“Ci affacciamo per la seconda volta in Sicilia con delle novità davvero importanti per la filiera del legno da imballaggio” ha affermato Sebastiano Cerullo, Segretario Generale di Conlegno. “I progetti su cui stiamo lavorando hanno come obiettivo quello di affiancare le aziende del comparto con strumenti all’avanguardia, aiutandole non solo a rispettare le nuove norme europee, ma anche a proseguire in un percorso virtuoso che gioverà a tutta la filiera, permettendoci di tutelare al meglio il nostro patrimonio forestale”.
Conlegno – che grazie ai suoi comitati tecnici favorisce un impiego normato e sostenibile del legno, dalla materia prima all’imballaggio, al legno strutturale – con questi incontri in tutta Italia vuole innalzare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla materia prima, il legno, fondamentale in più settori dell’economia e che nell’ultimo decennio ha acquisito sempre maggiori spazi di mercato nell’edilizia, privata e pubblica, proprio in virtù della sua sostenibilità. Il legno è in grado di stoccare grandi quantità di C02 sottratte all’atmosfera ed è il materiale strutturale sostenibile per eccellenza, essendo di origine naturale facile da riutilizzare, riciclare e destinare a filiere circolari.
Attualmente la superficie forestale nazionale ammonta complessivamente a circa 11 milioni di ettari, di cui l’82% (circa 9 milioni) è classificata come foresta e il restante 18% come altre terre boschive. Pertanto, le risorse forestali occupano quasi il 36% dell’intero territorio nazionale. Il dato incoraggiante è che c’è una crescita annua del volume delle foreste italiane, stimata intorno ai 38 milioni di metri cubi (con una media di circa 4.2 metri cubi ad ettaro). Purtroppo, di questo incremento vengono prelevati soltanto 14,4 milioni di mc.
L’aumento della superficie forestale non è però sufficiente ad assicurare che le foreste forniscano beni e servizi in grado di soddisfare le esigenze future rispettando i principi ispiratori dello sviluppo sostenibile. “È necessario diffondere la cultura della selvicoltura sostenibile” conclude Sebastiano Cerullo. “Questo non vuol dire, come spesso si sente dire, non tagliare gli alberi, ma tagliarli in modo intelligente, seguendo le regole di una gestione forestale sostenibile, un concetto dinamico e in evoluzione che mira a mantenere e valorizzare i valori economici, sociali e ambientali delle foreste a beneficio delle generazioni presenti e future”.
“Questo incontro in Sicilia per noi il secondo è importante perché in Sicilia ci sono imprese importanti della filiera dell’imballaggio di legno, del pallet, del commercio e delle costruzioni di legno. Iniziano veramente delle filiere importanti sulle costruzioni biologiche in legno che sono molto promettenti per lo sviluppo in Sicilia, che non avviene nelle altre regioni del Sud.” – afferma ancora Sebastiano Cerullo.