LINGUAGLOSSA – Cioccolato IGP di Modica e nocciole dell’Etna, verso un accordo di “gusto”?
MICHELE LA ROSA – Potrebbe essere già una prima grande opportunità: impiegare le nocciole etnee nella produzione di Cioccolato di Modica, prodotto già tutelato da un marchio IGP e da un Consorzio. Le Piazze del Gusto, l’evento di Linguaglossa non è solo un evento che punta all’enogastronomia, ma è un vero focus sulla realtà territoriale. Ormai da qualche anno si punta a creare un Consorzio di Tutela per la nocciola dell’ Etna, coltivazione che riguarda diversi comuni sopratutto tra Sant’Alfio, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia. Ma è un iter lungo, non sempre facile e che comunque muove i primi passi. “A tale scopo nelle ultime ore è stato presentato – insieme all’Assessore Regionale all’Agricoltura Barbagallo, all’ On. Giuseppe Castiglione ed ai Sindaci di alcuni dei comuni coinvolti – una prima ipotesi di logo e individuato i prossimi passaggi istituzionali propedeutici al raggiungimento di questo ambizioso obiettivo ” – dice in una nota il sindaco Luca Stagnitta. Certo è che i primi a crederci in questo processo dovranno essere i produttori, gli operatori di settore, difatti ci chiediamo: quanti pasticceri utilizzano le nocciole etnee per preparare i gelati o i dolciumi? Probabilmente pochi, e ciò spesso perchè le nocciole locali (..che comunque sono poche ormai) costano di più e perchè in parte spesso si utilizzano già creme e paste di nocciola preparate e commercializzate da grosse industrie. Non possiamo generalizzare ma è così spesso. L’evento di questi giorni lascia intravedere una sinergia con i maestri cioccolattieri di Modica, difatti nell’ambito dell’evento Piazze del Gusto, tenutosi nella città etnea, è stata prospettata la collaborazione tra i produttori di nocciole locali e il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica,il Maestro Cioccolatiere Damiano Agosta ha dato esempio di come impiegare questa tipicità etnea col cioccolato modicano, mentre i maestri pasticceri di Linguaglossa hanno dato vita ad una maxi torta in piazza con crema di nocciole, proprio per dimostrare al numeroso pubblico l’impiego che se ne può fare.
Il Marchio DOP dell’Etna per le nocciole potrebbe essere la carta vincente per valorizzare questo prodotto, la cui produzione nei decenni passsati era costituita da estensioni e quantità alquanto importanti, oggi molti noccioleti sono abbandonati. Eppure la richiesta c’è. Facciamo quattro chiacchiere durante le Piazze del Gusto con amici che seguono da vicino, per motivi diversi, l’evoluzione di questo progetto. ” Siamo in presenza di noccioleti vecchi, occorre reimpiantare e diversificare la produzione, aumentare pure la superficie coltivata. ” – ci dice Salvo Malfitana, agronomo . ” La richiesta di nocciola c’è, io come azienda non riesco a far fronte ai quantitativi richiesti, eppure molti noccioleti sono abbandonati e diversi produttori neanche più la raccolgono” – ci dice Rosario Di Francesco, produttore del luogo che insieme al figlio ha investito in questo settore.
Insomma la noccioa dell’Etna potrebbe trovare facile collocazione sui mercati e nella distribuzione, il marchio DOP potrebbe aiutare a valorizzare e far riscoprire questa produzione, ma occorre una forte spinta e probabilmente anche la politica dovrà fare il suo ruolo.
Le Piazza del Gusto hanno acceso i riflettori sull’argomento, ma è ovvio che l’evento è stato pure una grande vetrina promozionale per altri prodotti tipici etnei, come i vini, l’olio, la salsiccia al ceppo.-