PIAZZA ARMERINA (En)- Strutture turistico ricettive abusive.Controlli della GdF
Gli ultimi anni registrano una boccata d’ossigeno per il turismo siciliano, specie nelle località più rinomate, tra le quali la “Città dei mosaici”. Un effetto benefico per l’economia locale che ha comportato nel contempo il proliferare di strutture extralberghiere (tantissime con standard elevati) in grado di offrire sistemazioni per tutte le “tasche”, grazie alle agevolazioni di tipo amministrativo e fiscale. Dal punto di vista economico, quest’impennata ha certamente prodotto ricadute positive sul territorio, nonostante i fenomeni di
abusivismo: anche in questo campo, infatti, il mancato rispetto delle regole produce gravi effetti distorsivi della concorrenza, danneggiando gli operatori “onesti”. Posto che la tutela dell’economia è tra le priorità del Corpo, anche quest’anno, in attuazione delle direttive emanate dagli Organi centrali e su precisi input operativi del Comandante Provinciale di Enna, conformemente alle aspettative di controllo dell’abusivismo alberghiero auspicate dalle associazioni di categoria, è stata disposta “l’intensificazione dell’azione di contrasto all’economia illegale e sommersa” nel territorio della provincia.
In tale contesto, la Tenenza di Piazza Armerina ha eseguito una serie di controlli tra Piazza Armerina e comuni limitrofi, accertando l’esistenza di due esercizi in nero, uno dei quali addirittura privo delle previste autorizzazioni amministrative e di pubblica sicurezza. In corso di quantificazione, inoltre, l’omessa contabilizzazione di proventi “in nero” pari a circa 100.000,00 €, mentre ingannevole risulta l’attività pubblicitaria condotta in qualità di B&B., per assenza dei requisiti richiesti dalla normativa di settore: residenza del
gestore nella medesima struttura- l’offerta all’utente di “limitati servizi” ed una gestione a carattere “non imprenditoriale”. La presenza di tali esercizi in siti specializzati quali Booking, Airbnb, TripAdvisor, ecc., unitamente ad altri elementi investigativi hanno costituito altresì prova di un’attività certamente non improvvisata né saltuaria. Le investigazioni sono state precedute da un’attenta analisi informativa e di controllo economico del territorio, dall’incrocio dei dati presenti nei portali web dei siti specializzati e dalla consultazione delle banche dati in uso al Corpo. Le violazioni amministrative constatate riguardano: – la mancata comunicazione di avvio attività all’ente locale; – quella più grave, dell’omessa comunicazione alla Questura delle persone ospitate; quelle fiscali dirette al recupero a tassazione, degli importi percepiti e non dichiarati al fisco.