22 Novembre 2024

Roadtrip in Tunisia, 6 tappe da non perdere

Se mille sono le ragioni per cui visitare la Tunisia, altrettanti sono i modi in cui visitarla. Il roadtrip non fa eccezioni. Scegliere la destinazione, scriverne il percorso, spuntare le tappe raggiunte: il roadtrip è un’esperienza all’insegna della libertà e dell’imprevisto.

La Tunisia è una destinazione perfetta per questo tipo di viaggio grazie anche al clima, mite per la maggior parte dell’anno. Tra Mar Mediterraneo e deserto del Sahara, un roadtrip in questa terra millenaria e affascinante regalerà paesaggi e momenti unici. È l’occasione perfetta per scoprire un territorio dove cultura e storia berbera, romana, araba, andalusa e francese si fondono in un caleidoscopio di colori, profumi e architetture.

Ecco l’itinerario proposto per un roadtrip in Tunisia:

Tappa 1: Tunisi

Capitale della Tunisia, a Tunisi si mescolano influenze nord africane, mediorientali ed europee. La città conserva un fascino senza tempo grazie ad architetture ed edifici tradizionali. Alcuni palazzi sono invece stati convertiti in bed & breakfast, sale da tè, ristoranti o gallerie d’arte. La maggior parte culminano con magnifiche terrazze da cui ammirare il panorama e ascoltare la chiamata alla preghiera dei Muezzin. “Perdersi” passeggiando per i vicoli della medina significa scoprire botteghe artigiane e laboratori centenari. Da non perdere poi: i resti cartaginesi, l’intricata medina sito del patrimonio UNESCO, la moschea Zituna, il coloratissimo souk e il Museo nazionale del Bardo, nella meravigliosa e fastosa residenza del bey del XIX secolo. Dal grande giardino svettano i tre piani dove sono esposte, tra le molte, la collezione più ricca di mosaici romani.

Tappa 2: Cartagine e Sidi Bou Said

Dichiarata sito UNESCO, Cartagine è una città avvolta nella leggenda e nella storia sulla sponda orientale del lago di Tunisi. Lavarietà di popoli che hanno colonizzato il paese, fenici, romani e arabi, hanno tutti lasciato un segno della loro dominazione nelle architetture che ancora oggi caratterizzano il sito archeologico. ”La città splendente”, come era conosciuta un tempo, si narra sia stata fondata con uno stratagemma della regina Didone, fuggita dalla città di Tiro dopo che il fratello Pigmalione uccise suo marito per impossessarsi delle sue ricchezze. Nel 146 a.C. Cartagine viene distrutta e poi ricostruita dai Romani diventando una delle colonie dell’Impero Romano più floride e ricche di sempre.

Sidi Bou Said dista da Tunisi circa 20 km e, dal 1979, questa piccola città è area protetta UNESCO per l’inestimabile valore storico e archeologico: visitandone i dintorni si trovano infatti i siti archeologici su cui, in passato, è sorta Cartagine. Sidi Bou Said, arroccata su di un colle a strapiombo sul mare, spicca per i suoi colori bianco e blu in ricordo del pittore francese Rodolphe d’Erlanger, deceduto proprio qui. Nel Novecento diventa meta di artisti ed intellettuali: al Café des Nattes si ritrovano personaggi come Henri Matisse, Jean Paul Sartre, Oscar Wilde, Paul Klee e Simone de Beavoir.

Tappa 3: Kairouan

Kairouan è la quarta città santa dell’Islam dopo la Mecca, Medina e Gerusalemme. Situata nell’entroterra, è costellata di cupole bianche che segnano la presenza di tombe dei santi musulmani ed edifici dedicati alla preghiera. Per questo motivo è conosciuta come la “città delle trecento moschee”. Da non perdere sono la Grande Moschea, una delle più antiche del mondo e prima moschea del Maghreb costruita sotto la dinastia degli Aglabiti, e la Piccola Moschea a Tre Porte, caratteristica per la sua facciata a fregi e con iscrizioni arabe. Ma è nel souk che si trova il punto di forza del commercio e dell’artigianato di Kairouan: i tappeti in punto Gordes.

Tappa 4: Djerba

Djerba è l’isola più grande della Tunisia. Cantata da Omero nell’Odissea, patria dei Lotofagi dove i compagni di Ulisse, cibandosi del fiore di loto, rischiarono di dimenticare il loro passato e con esso la terra da cui provenivano, è oggi una delle mete turistiche più frequentate e apprezzate della Tunisia. Nonostante i flussi frequenti di visitatori, Djerba preserva il suo lato naturalistico: pedalando o camminando si possono raggiungere piccole calette e spiagge lontane dal caos come Shamas, appartata e solitaria. A Djerba si trova la sinagoga della Ghriba, segno  tangibile della multiculturalità del paese che ogni anno ospita uno dei pellegrinaggi più importanti. Imperdibile la visita a Djerbahood a Erriadh, il piccolo villaggio berbero oggi museo di street art a cielo aperto che nel 2014 ha visto all’opera tra i suoi vicoli 150 artisti provenienti da tutto il mondo.

Tappe 5: Dougga

Dougga si trova sulla cima di una collina a 571 m di altitudine nella valle di Oued Khalled. Secoli di storia raccontati in 75 ettari. Dougga è infatti oggi sito archeologico di sintesi tra le diverse culture che l’hanno vissuta tra il II e III sec d.C, nonché l’esempio meglio conservato di una città africo-romana nel Nord Africa. Per questo motivo dal 1997 è annoverato nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’UNESCO. Il centro monumentale – foro e mercato – insieme con i bagni pubblici, il teatro ed il circo, integralmente conservati, riflettono perfettamente il modo in cui una popolazione indigena si sia urbanisticamente adattata ed evoluta durante il periodo romano. Il monumento più imponente nel complesso archeologico di Dougga è il Capitolium eretto al tempo dell’imperatore romano Marco Aurelio.

Tappa 6: Douz e Tozeur

Il roadtrip continua nella splendida località di Douz, conosciuta come “la porta del deserto”. Oasi più antica della Tunisia, si erge a ridosso del deserto del Sahara tra foreste di palme da dattero che nei secoli ne hanno reso florida l’economia. Qui ancora oggi è presente la cultura nomade dei M’razig, popolo di pastori nomadi che da sempre preferisce vivere nell’autenticità della vita del deserto. Molto conosciuto è il Souq di Douz, il mercato cittadino, in cui si vendono spezie e prodotti artigianali che colorano e profumano tutta la città. Douz vanta una posizione privilegiata per il turismo: ricca di hotel che offrono tutti i comfort e una splendida vista sulle dune, luogo prefetto in cui soggiornare in vista di un’escursione nel deserto.

Più a nord di Douz si trova Tozeur e poco più a ovest troviamo Nefta. Queste sorgono al limitare di palmeti sconfinati, delle vere oasi nel deserto. Si viene accolti dalle tipiche architetture di mattoni ocra, disposti secondo disegni geometrici, e dai palazzi sahariani di incredibile bellezza.

A metà strada fra Douz e Tozeur si trova il lago salato di Chott El-Jerid: una distesa dai colori cangianti e sempre diversi che si estende per oltre 5.000 km² in una forte depressione del terreno.