22 Novembre 2024

CATANIA : consegnato il Premio Livatino

livatino premioUna grande accoglienza qualche mattina fa al Palazzo di Giustizia di Catania, dove il presidente del Comitato Antimafia Livatino Saetta, prof. Attilio Cavallaro e il presidente onorario, avv. Corrado Labisi, si sono recati per consegnare a S.E. il Procuratore Generale della Repubblica presso il Tribunale di Catania Salvo Scalia il prestigioso Premio Internazionale Livatino Saetta Costa. La XXI edizione del Memorial – che celebra il ricordo di tre magistrati vittime di mafia, Antonino Saetta, Rosario Livatino e Gaetano Costa, e di tutti coloro che hanno perso la vita in difesa della legalità, con una sezione speciale in memoria della Nobildonna prof.ssa Antonietta Labisi, antesignana della lotta alla mafia – si era svolta lo scorso 21 settembre al Teatro Comunale di Aci Bonaccorsi, davanti ad una numerosa platea – autorità civili, religiose, militari, e studenti del liceo scientifico Archimede – e al sindaco di Aci Bonaccorsi Mario Alì, che ha ringraziato il Comitato per aver scelto di far tappa nel suo paese. Tra la rosa dei premiati anche il dott. Scalia che però in quell’occasione non riuscì ad essere presente.Così il Comitato ha voluto consegnare brevi manu al Procuratore la prestigiosa pergamena, riconoscimento all’impegno sociale, alla difesa della legalità, del rispetto delle regole, della divulgazione di un’informazione libera e corretta.

Durante l’incontro si è parlato di lotta alla mafia, e dei suoi legami sempre più fitti con i poteri forti: e l’avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, non ha esitato a puntare subito il dito contro il potere dei colletti bianchi, la vera mafia, quella borghese, imprenditoriale, politica, lontana dallo stereotipo cinematografico del padrino siciliano, che è solo l’ultimo anello di una lunga catena criminosa.

“La mafia – ha commentato l’avv. Labisi – si nasconde dentro attività lecite, e colpisce laddove c’è miseria ed ignoranza. Per sradicare la cultura della mafia bisogna quindi partire dalle radici, educare alla giustizia i giovani che andranno a formare la nuova classe dirigente. Per questo, unitamente a magistrati e alti esponenti delle Forze dell’Ordine Pubblico, con il Comitato Antimafia, abbiamo organizzato nell’anno scolastico 2014-’15 il tour della legalità, presso 21 scuole, coinvolgendo oltre 8.000 studenti dei più prestigiosi licei di Catania, sottolineando come non esista pace senza giustizia sociale: il benessere individuale passa attraverso il benessere della collettività.”

Il prof. Cavallaro e l’avv. Labisi hanno poi dato appuntamento al dott. Scalia per il prossimo dicembre, quando il Comitato Antimafia Livatino Saetta Costa presenterà il libro “Noi, gli uomini di Falcone” del dott. Angiolo Pellegrini, generale dell’Arma dei Carabinieri, comandante della sezione antimafia di Palermo dal 1981 al 1985. Come uomo di fiducia del pool e più stretto collaboratore di Giovanni Falcone, Pellegrini ha portato a termine le più importanti indagini nei confronti di Cosa Nostra, raccontate per la prima volta in questo libro, che è una denuncia contro chi ha protetto la mafia durante gli anni del maxiprocesso.