FRANCAVILLA DI SICILIA – Un Parco e…il valzer delle responsabilità
MICHELE LA ROSA – Quando fu inaugurato, nel 2015, con la precedente Amministrazione, si prospettarono tutta una serie di iniziative, tra cui degli eventi, ma di questi pochi, o rari, si sono svolti in quella sede. L’inaugurazione sembrava coronare il sogno di un comitato cittadino, con in testa il compianto Angelo Varrica, che da decenni sollecitava la valorizzazione di quell’area vicino al centro abitato. Un progetto ambizioso, costato sia alle casse regionali che al Comune. Eppure oggi tutto sembra oggetto di abbandono e vandalismo già iniziato subito dopo l’inaugurazione. Stiamo parlando del Parco sub urbano Madonna Gala che va tutelato, valorizzato nuovamente. Vandalizzate molte di quelle opere d’arte realizzate 5 anni fa dagli studenti dell’Istituto artistico Basile di Messina, ma vandalizzate in questi 5 anni pure anche altre opere ed accessori della stessa struttura. Un parco la cui contabilità finale, approvata a dicembre 2019 con Decreto del Dirigente Generale Assessorato Regionale ai Beni Culturali ,parla di un costo effettivo pari a € 652.599,06, costi in parte, anche se minima, sostenuti pure dal Comune.I lavori di realizzazione a suo tempo e la gestione furono affidati ad una impresa messinese che l’ha avuto in concessione, ovvero fino a novembre 2019 allorquando è stato “restituito” al Comune, così come ci evidenzia l’impresa in una nota fattaci pervenire via email. Dall’Amministrazione attuale veniamo a conoscenza che qualcosa si muove comunque, e a parte gli interventi per rimuovere le erbacce, si sta cercando di trovare una soluzione per realizzare un accesso ai proprietari dei fondi oltre il parco sub urbano, così come sarà attenzionato il fatto che carovane di quad spesso attraversano l’area in oggetto trasformandolo in una sorta di pista che “stona” con le finalità dell’area attrezzata. Per rilanciare il parco sub urbano di Madonna Gala riaffiora l’ipotesi di coinvolgere il mecenate d’arte Antonio Presti, che già nel passato pare abbia manifestato interesse verso la struttura da poter adibire per qualche sua iniziativa. Certo è che lasciato così sta rimanendo ben poco di quanto era stato realizzato: opere d’arte, palco, pannelli solari, chiosco, percorsi, tutto danneggiato. Il parco, con il suo piccolo anfiteatro all’aperto, il museo d’arte moderna all’aria aperta, i suggestivi luoghi che lo circondano, poteva essere una ulteriore attrazione turistica, ma anche un punto di aggregazione sociale e per lo svolgimento di eventi di una certa importanza. Certo è che la storia di questo parco sub urbano è simile a tante altre in Sicilia, dove spesso, finita la realizzazione, poi diventa difficile e costosa la gestione, la vigilanza, l’effettivo utilizzo, vedi anche nella vicina Roccella Valdemone il Parco Rocca Za Draga.