Montalbano Elicona – Dai Borghi più belli d’Italia in Sicilia appello alla Regione
Michele La Rosa -Rinnovato il patto di amicizia tra gli amministratori della rete dei borghi più belli d’Italia in Sicilia. E con l’ingresso di Agira (EN) sono ben 24 i borghi associati. Numerosi gli amministratori comunali partecipanti e che nel Castello federiciano hanno tracciato un percorso ben preciso circa le tappe e gli impegni dei prossimi mesi.Grande accoglienza sabato scorso nel borgo messinese sia dalla comunità che dall’amministrazione guidata dal sindaco Nino Todaro.
” Ho relazionato su alcune iniziative in corso, in particolare sulla nota trasmessa al Presidente della Regione, al Presidente dell’assemblea regionale, ai capigruppo all’Ars con la quale si sottolinea l’urgenza di prevedere una norma che destini risorse per la promozione dei nostri borghi in modo continuo e stabile. Ho chiesto a tutti i sindaci e amministratori presenti di farsi portavoce con i propri referenti politici affinché la nota sia riscontrata positivamente e, se necessario, possa sfociare in un incontro da parte nostra con gli organi di vertice del governo regionale”- dice Michelangelo Giansirausa,sindaco di Ferla (Sr) e coordinatore regionale che ha
preannunciato anche l’ iniziativa che individuerà i local insider, quali testimoni digitali dei borghi e che avranno il compito di “promuovere”i borghi attraverso i social, iniziativa che a breve vedrà un primo incontro sperimentale a Palazzolo Acreide.
Per Pippo Simone, vicepresidente nazionale “è importante e prioritario l’urgenza di dar vita a un vero e proprio piano strategico che punti alla rigenerazione sociale, ambientale ed economica dei borghi con l’ambizione di costituire un paradigma che possa rappresentare un esempio di buon governo rispetto alle criticità che vivono le aree interne della Sicilia e possa costituire, a livello nazionale, una buona pratica di governance condivisa. Lo stesso Pippo Simone ha illustrato l’iniziativa Borgo Di Vino che sarà ospitata per questa prima edizione siciliana ad Erice e che vedrà il coinvolgimento non solo della filiera legata alle produzioni vitivinicole ma più in generale al segmento enogastronomico. Tra i borghi a vocazione vitivinicola ricordiamo soprattutto Sambuca di Sicilia e Castiglione di Sicilia, quest’ultimo vera e propria capitale dell’enoturismo nella Sicilia orientale con oltre 60 cantine, sede dell’Enoteca Regionale per la Sicilia Orientale e del Consorzio Etna Doc.
Durante la riunione è stata presentata la bozza del nuovo statuto della associazione regionale dei Borghi, redatto con grande impegno dalla professoressa Marisa Meli dell’Università di Catania, e integrato da osservazioni giunte dal vicepresidente nazionale e dal direttivo regionale.
Interessante la relazione del professore Fabrizio Ferreri dell’Università di Catania che ha relazionato su dati statistici recentissimi dell’Istat che evidenziano come l’indice di vecchiaia, la natalità, l’intenzione di fertilità consegnano un dato che segna un divario tra le aree interne del Sud rispetto alle aree interne del Nord del paese. Tuttavia si intravvede nei borghi che fanno parte del circuito siciliano, una diffusione superiore alla media dell’associazionismo legato al terzo settore, quale risposta resiliente delle comunità. Il prof. Ferreri ha anche introdotto il tentativo di sperimentare attraverso un laboratorio orizzontale una fase in cui gli amministratori si confrontano su criticità, prospettive e buone pratiche messe in essere al fine della costruzione di un piano strategico quale obiettivo di contenuto di questa nuova fase dell’associazione siciliana.
Diversi gli interventi registrati durante l’incontro,come quelli da parte del sindaco di Novara di Sicilia, Gino Bertolami, di Petralia Soprana, Pietro Macaluso, dell’assessore di Militello Val di Catania, Felice Trovato, del vicesindaco di Palazzolo, Nadia Spada. Dura presa di posizione contro certi organi di stampa che a volte
narrano, riferendosi ai borghi, di centri ormai disabitati,abbandonati,vanificando invece gli sforzi di decenni di impegni degli stessi amministratori e delle relative comunità che hanno valorizzato questi Borghi,ridando vitalità, opportunità di creare impresa ai giovani del luogo ,dove certamente c’è un certo spopolamento ma che riguarda un contesto più ampio.Insomma scrivere e raccontare che i Borghi sono solo luoghi abbandonati,privi di servizi, spopolati,distrugge l’immagine turistica di questi luoghi creata dopo decenni di sacrifici e sfide quotidiane,da qui la richiesta a certa stampa di raccontare tutte le sfaccettature di queste piccole realtà.
“La seconda fase della giornata ha visto gli amministratori presenti riuniti in uno spazio circolare, dove hanno dato vita a un brainstorming in cui sono state raccolte le riflessioni di tutte le municipalità partecipanti rispetto alle buone pratiche poste in essere negli anni recenti nei vari territori, delle criticità maggiori vissute e delle priorità e visioni da perseguire”- scrive in una nota il coordinatore regionale Michelangelo Giansirausa .
I 24 Borghi più belli d’Italia in Sicilia lanciano l’appello alla Regione,del resto in questi anni hanno costituito una vera e propria “offerta turistica”integrativa e, in alcuni casi, alternativa arricchendo i classici tour di Sicilia e aggiungendosi alle tradizionali mete turistiche siciliane, proponendosi anche come laboratori di processi di sviluppo locale importanti,e puntando su un turismo di nicchia che “coccola” i turisti, li fa vivere a contatto con la comunità,col territorio,dando luogo a quel turismo esperienziale da più parti decantato.Prezioso il ruolo dei Borghi in Sicilia nella riscoperta e valorizzazione di questi piccoli e caratteristici centri storici ricchi di castelli,palazzi,chiese e tradizioni locali.