BRONTE: Il punto nascite difeso ad oltranza
Nella Città del Pistacchio continua il braccio di ferro per salvare il Punto Nascite. Cittadini ed amministratori locali fanno fronte comune. Insieme a loro i vari sindaci del comprensorio, ma anche i tanti utenti di un bacino vasto tra i Nebrodi e l’Etna, a cavallo delle province di Messina e Catania. “Non c’è spazio per la rassegnazione. Il Punto nascita dell’ospedale di Bronte va difeso. I Consigli comunali approveranno delle mozioni da consegnare alla Regione, organizzeranno manifestazioni e soprattutto chiederanno al nuovo assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, di essere ricevuti”. E’ la voce unanime dei presidenti e dei Consigli comunali del territorio da Santa Domenica Vittoria, a Cesarò, passando da Randazzo, Maniace è Bronte. Riuniti dal presidente dell’Assemblea consiliare di Bronte, Nino Galati, hanno nuovamente sancito il loro no alla chiusura del Centro nascita dell’ospedale, addirittura anticipata al 30 settembre. All’incontro hanno partecipato diversi consiglieri comunali di Bronte e degli altri Comuni, ma anche i sindaci di Cesarò, Salvatore Cali e naturalmente di Bronte, Graziano Calanna, pronto a tornare dall’Assessore regionale anche per contestare la decisione di anticipare la chiusura del servizio. Presente anche il vice sindaco di Bronte, Angela Saitta. I consiglieri Vittorio Triscari, Massimo Castiglione, Antonio Petronaci, Carlo Castiglione e Giuseppe Di Mulo, assieme al sindaco Calì ed ai presidente dei Consiglio comunali di Randazzo Nino Grillo, Salvatore Pinzone Vecchio di Maniace e Santa Domenica Vittoria, Rosa Santamaria hanno ribadito la necessità di intervenire con fermezza e prontezza.
“Per questo motivo – hanno a noi ribadito alla fine il presidente Galati ed il sindaco Calanna – forti del mandato che abbiamo ricevuto dal territorio, prepareremo una delibera da far approvare a tutti i Consiglio comunali del territorio. Poi chiederemo udienza al nuovo assessore. Bronte è un Comune montano distanti dai grandi ospedali, ha diritto alla Salute e tutta la ragione del mondo per chiedere la deroga alla soppressione dei Punti nascita”.