LINGUAGLOSSA – Tavola rotonda sul gioco d’azzardo. Più giochi, più perdi.
Interessante incontro quello organizzato venerdì pomeriggio dall’Associazione Cultura Aetnae presso la sala teatro Don G. Pennisi dal titolo ” Non Mi azzardo. Conoscere i pericoli del gioco per prevenire la dipendenza”. Ad introdurre la tavola rotonda Andrea Giuseppe Cerra, in una sala affollata e interessata al tema, dove erano presenti anche diversi studenti dei locali plessi scolastici, insegnanti, associazioni, amministratori anche di altri comuni, ecc. Le “Trappole degli spot” del gioco d’ azzardo è stato l’aspetto affrontato da Marianna Puglisi, che ha evidenziato talune strategie di marketing che inducono il pubblico delle tv o i lettori di un giornale ha lasciarsi coinvolgere e tentare la fortuna nel variegato mondo dei giochi on line e di altre tipologie come il lotto, i tanti gratta e vinci. Slogan e combinazioni di musiche e colori “rassicuranti” che trascinano fino a convincere a giocare, a provare e riprovare quella “fortuna” che sembra li..a portata di mano. “Il gioco d’ azzardo patologico ovvero la dipendenza dall’azzardo” invece è stato l’intervento di Gaetano Grimaldi, psicopedagogista, che ha raccontato una ricca casistica di soggetti rimasti coinvolti in quella che poi diventa una dipendenza vera e propria, illustrando i meccanismi neurologici e psicologici che riescono a condizionare le persone. Esperienze a confronto per evidenziare come il gioco d’azzardo così diventa una malattia, fino a portare al fallimento sociale ed economico della persona ormai dipendente dal gioco, tanto da indurre in casi estremi anche al suicidio. “Più giochi più perdi, è matematico”, ha invece sottolineato Gino Gandolfo, segretario del coordinamento regionale della campagna “Mettiamoci in gioco” e delegato regionale settore adulti di “Azione Cattolica Sicilia”. Quelle che in pratica sembrano semplici macchine da gioco, come quotidianamente li troviamo nei bar, nelle sale gioco o in altri pubblici esercizi, sono in grado invece di studiare il comportamento del giocatore ed in pochi minuti di adattare una sorta di piano di gioco personalizzato, in base ai tempi di reazione, alle modalità di gioco. Veri e propri “software” inducono a giocare, a riprovare dopo qualche vincita che fa da esca. Ma il mondo del gioco d’azzardo non sono solo slot machine o le carte, il poker, sono anche quelli che complessivamente ci accompagnano in ogni momento della giornata, perché li troviamo nei bar, nelle edicole, negli autogrill, che a partire da 1 euro fino a costi più sostenuti, promettono vincite facili ed immediate . Del resto gli studiosi affermano che “chi soffre di gioco d’azzardo patologico, detto anche ludopatia o gioco compulsivo, è caratterizzato dall’incapacità di resistere al desiderio di scommettere e cimentarsi in giochi nei quali vi sia la possibilità teorica di guadagnare molto, affrontando un rischio relativamente modesto o comunque accettabile in relazione alla singola perdita. E Lo Stato? Le Leggi? Questo il grande interrogativo più volte posto, che da un lato sembra emettere leggi e provvedimenti che mettono in guardia, ma poi per altri aspetti “incentiva” il diffondere di queste lotterie, dei giochi on line e di tutte le forme di scommesse che esistono ormai in circolazione, a fronte di lauti introiti per le Casse dello Stato ma anche delle società che gestiscono il tutto, tanto che a fine 2015 il Governo infilava nella legge di Stabilità la messa a bando, per racimolare soldi, di altri 22 mila «punti azzardo», cioè sale giochi o spazi dedicati nei locali pubblici. Il pubblico si è dimostrato molto attento ed appassionato al tema, grazie anche al linguaggio usato dai relatori , consapevole che anche nei nostri paesini vi è una vera e propria mania da gioco che si diffonde sempre più. Presente nel pubblico pure il sindaco di Piedimonte Etneo, Ignazio Puglisi e il primo cittadino di Linguaglossa, Rosa Maria Vecchio.