Ferrovia ALCANTARA – RANDAZZO- La Camera dice si alle Ferrovie turistiche.
Via libera all’unanimità dell’Aula della Camera alla legge che istituisce in Italia le “Ferrovie turistiche” con il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione che attraversano aree di particolare pregio naturalistico o archeologico. Ma i M5S, tra i “padri” del provvedimento, sottolineano che la legge non ha coperture finanziarie sufficienti per produrre effetti.
Il testo, che ora passa al Senato, crea e regolamenta la ferrovia turistica, mettendo a sistema, attraverso la predisposizione di una serie di regole standard e mirate rispetto alla particolarità del viaggio, dei mezzi e delle infrastrutture utilizzate, una particolare e diffusa modalità di accesso e visita turistica dei territori di particolare valenza naturalistica, archeologica e culturale, quella attraverso linee ferroviarie secondarie costruite e attivate fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, molte delle quali vere e proprie opere di ingegneria ferroviaria.
Soddisfazione per il via libera alla legge che prevede l’istituzione delle ferrovie turistiche. Si tratta di un modo intelligente, un primo step, per contribuire a implementare la promozione e lo sviluppo del turismo e del nostro patrimonio storico-artistico, attraverso il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare di pregio naturalistico o archeologico”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, Vincenzo Garofalo, di Area popolare, intervenendo in dichiarazione di voto in Aula sulla proposta di legge sulle ferrovie turistiche.“Diverse sono le realtà siciliane premiate, proprio perché caratterizzate da tracciati ferroviari inseriti in un particolare contesto paesaggistico.
Si tratta di circa 1300 chilometri di linea ferrata da tempo sospesi al servizio di trasporto ordinario, molti a scartamento ridotto, non elettrificati e quasi tutti a binario unico, su cui i treni, spesso trainati da locomotori a vapore, viaggiano a basse velocità (30-50 chilometri orari) e attraversano ampie porzioni di territori, anche montani, di diverse regioni italiane, spesso inaccessibili ad altri mezzi di trasporto, come quelli colpiti dal recente terremoto e dalla nevicata eccezionale che vi è seguito in Abruzzo.
La legge individua le ferrovie che possono essere classificate ad uso turistico: si tratta esclusivamente delle tratte ferroviarie dismesse e sospese; non è quindi consentito classificare come tratta ad uso turistico una tratta ferroviaria aperta al traffico commerciale. Sono previste norme ‘ad hoc’ per il materiale ferroviario che sulle ferrovie turistiche dovranno circolare e prescrizioni relative alla sicurezza. Le linee al momento sono diciotto, diffuse in tutto il territorio nazionale: su di esse potranno circolare anche i cosiddetti “ferrocicli”, ovvero i veicoli ferroviari a pedalata assistita. Sono: Sulmona-Castel di Sangro; Cosenza-San Giovanni in Fiore; Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio; Sacile-Gemona; Palazzolo-Paratico; Castel di Sangro-Carpinone; Ceva-Ormea; Mandas-Arbatax; Isili-Sorgono; Sassari-Palau Marina; Macomer-Bosa; Alcantara-Randazzo; Castelvetrano-Porto Palo di Menfi; Agrigento Bassa – Porto Empedocle; Noto-Pachino; Asciano-Monte Antico; Civitavecchia-Capranica-Orte; Fano-Urbino.
Critici i M5S, che pure hanno votato a favore del testo che, sottolineano, non ha fondi a sufficienza in quanto è stato bocciato un loro emendamento che introduceva una voce di finanziamento in un Fondo statale di oltre 2,5 miliardi di euro per la Mobilita’ Sostenibile.