GIARRE – I sindaci del territorio dicono no alla graduale chiusura dell’ospedale
Erano passati decenni per vedere aperto l’Ospedale di Giarre, faceva rabbia quell’imponente edificio che domina l’autostrada chiuso per tanti anni e catalogata tra le opere incompiuta giarresi. Poi il sogno diventò realtà, ma in effetti il presidio non è mai entrato in funzione a pieno regime. Oggi tutto si trasforma invece in incubo, giorno dopo giorno si chiudono reparti e servizi, una lenta agonia che preoccupa, un vasto territorio come questo non può restare senza ospedale e servizi di emergenza adeguati Si è chiusa con la richiesta di «immediata audizione» dei sindaci da inviare al presidente della Regione Rosario Crocetta ed alla IV commissione “Servizi sociali e sanitari” dell’Ars, la seduta di ieri della Commissione consiliare d’indagine sull’Ospedale di Giarre aperta ai sindaci dei dieci Comuni del Distretto socio-sanitario n.17 ed ai rappresentanti di associazioni e comitati civici, svoltasi nel Municipio della città jonica. L’assemblea – convocata dopo le notizie riguardo la prossima chiusura del reparto di Psichiatria ed il paventato ulteriore ridimensionamento dell’offerta sanitaria del presidio dal punto di vista dei reparti – si è altresì espressa favorevolmente sulla proposta di convocare a Giarre, entro la prossima settimana, una riunione congiunta dei dieci consigli comunali del Distretto sanitario n. 17 per lanciare «Un segnale di compattezza nella battaglia per la difesa del diritto alla salute nel territorio di jonico-etneo». Erano presenti, oltre al sindaco Roberto Bonaccorsi ed ai consiglieri giarresi che compongono la Commissione d’indagine, presieduta da Tania Spitaleri, i sindaci di Riposto, Enzo Caragliano, Mascali, Luigi Messina, Fiumefreddo di Sicilia, Marco Alosi, Calatabiano, Giuseppe Intelisano, Piedimonte Etneo, Ignazio Puglisi, Sant’Alfio, Pippo Nicotra, un rappresentante del Comune di Linguaglossa, i presidenti del Consiglio di Giarre, Mascali, Sant’Alfio, numerosi altri amministratori e rappresentanti di associazioni e comitati locali per il diritto alla salute. «L’interlocutore della nostra comunità non può più essere la burocrazia dell’Asp ma il Governo regionale – ha dichiarato il sindaco Roberto Bonaccorsi – poiché la scelta sul depauperamento del nostro Ospedale è una consapevole scelta politica. Per questo le nostre istanze devono essere dirette a coloro che effettivamente detengono potere decisionale sul futuro del presidio». Bonaccorsi ha ricordato le garanzie fornite dal presidente Crocetta nel corso di una visita compiuta lo scorso inverno a Giarre: «Il governatore si era impegnato a salvaguardare l’Ospedale davanti a tutti noi, chiediamo su questo ancora una volta chiarezza. Se la strategia è quella di chiudere gradualmente l’Ospedale, dev’essere la Regione a motivarlo davanti alla gente, assumendosi tutte le responsabilità – ha evidenziato il primo cittadino giarrese – Non si può depauperare un territorio e lasciare che siano gli amministratori locali a dover spiegare ai cittadini le ragioni di determinazioni avvilenti e distanti dalla realtà concreta dei bisogni della comunità».