MALVAGNA – I segreti di Nino Moceri, tra la frollatura delle carni e la ricerca dei sapori autentici. Il successo di una braceria che punta a tradizione e selezione
Di lui avevamo già scritto nelle scorse settimane, raccontando i premi e i riconoscimenti ottenuti. Delle pietanze, dei prodotti, dei menù avevamo scritto ben poco, ma in prossimità delle festività pasquali ci ritorniamo, e stavolta per scoprire insieme alcune specificità di questa braceria che diventa tappa obbligata per chi viene nella Valle Alcantara. Dai sapori del territorio tra i Nebrodi e l’Alcantara, alle tipicità siciliane, unite ai vini dell’Etna. Una “ricetta” vincente che ha trasformato in poco tempo il suo locale in un laboratorio del gusto. Proprio di recente ha ottenuto il riconoscimento de “I migliori Ristoranti d’Italia – Saporiamoitalia” e più di recente è stato inserito nella guida “Steak House e Macellerie d’Italia” del giornalista Michele Ruschioni.
La braceria macelleria da Nino è diventata un luogo cult per chi è alla ricerca di sapori elaborati ma genuini. Un luogo dove ogni fine settimana e per eventi speciali diventa un salotto dove gustare pietanze e specialità territoriali. Piccoli grandi segreti che rendono le pietanze uniche, ricche di gusto e sapori, ma con piccoli accorgimenti che rendono il tutto particolare: tra le prelibatezze vi sono le costate frollate, servite su una pietra ollare dell’Etna e una pietra di sale dell’Himalaya, accompagnate da una varietà di sali….e sono proprio i sali che fanno la differenza, questo sembra anche uno dei segreti della “braceria da Nino”. Menù vari e ricchi, che diventano ambasciatori del gusto delle zone di provenienza come il filetto di scottona modicana, con capperi, cipolla e una marinatura agli agrumi, oppure spaghetti trafilati al bronzo, con finocchietto selvatico, uvetta sultanina, pinoli e pasta di salsiccia di maiale, le classiche fiorentine… ma non mancano le costate e le tipicità di carne straniera come l’angus irlandese, la scottona baltica, ecc.
Per le festività pasquali la braceria si sta preparando alla grande con menù e piatti che ancora non ci svela ma che ci assicura il gestore sono simbolo della tradizione territoriale, dai Nebrodi, all’Etna, dal ragusano, al messinese. Antonino Moceri, per gli amici Nino, classe 1986, ha trasformato quella che era una semplice macelleria in qualcosa di più ambizioso, dove in questi anni si è cimentato pure nella produzioni di salumi e dove ogni giorno è una costante ricerca di prodotti genuini, unici, ma anche una costante ricerca di tecniche e trucchi, dal taglio della carne alla sua cottura, dagli ingredienti da utilizzare, agli aromi e spezie da impiegare. Uno stile, una filosofia vera e propria che caratterizza l’attività, la sua organizzazione e che caratterizza la braceria anche per la ricerca dei vini da abbinare grazie ad una ricca cantina con le più prestigiose etichette dell’Etna ma anche del resto d’Italia.
La sua braceria è anche una location unica che permette di assaporare un panorama tra il Vulcanetto, cioè il vulcano spento di Mojo Alcantara, l’Etna, la Valle Alcantara, i Nebrodi, territori che vantano produzioni agroalimentari di eccellenza nel tempo divenuti gli ingredienti base delle pietanze e dei menù di Nino.
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