10 Novembre 2024

RANDAZZO (Ct) – Quei turisti che…arrivano con i trenini della FCE. Occorre potenziare il sistema turistico dei trasporti

Michele La Rosa – Abbiamo monitorato ogni sabato di aprile gli arrivi alla stazione della Circumetnea, soprattutto in fasce orarie mattutine. Significativi gli arrivi con la corsa che qui giunge intorno alle 10.05 da Catania Borgo da dove parte alle 08.00. Escursionisti stranieri e italiani, turisti, associazioni e/o gruppi organizzati che giungono nella Città Medievale, a volte con qualche guida a volte senza. I commenti sono i più disparati, e comunque gente affascinata dal lungo percorso ferroviario intorno al vulcano attivo più alto d’Europa. E’ un dato che fa riflettere e che dovrebbe stimolare la FCE e le altre istituzioni a considerare nei giusti termini la valenza turistica di questa ferrovia, a parte come strumento di mobilità quotidiana. Da notare che ormai la domenica non si effettuano corse da anni e questo è certamente un fatto negativo sia per il turismo che per i pendolari come universitari o lavoratori vari. Certo è che comunque a parte chi si ferma a Randazzo e poi prosegue per il centro storico o gli itinerari naturalistici, ci sono grosse difficoltà per chi vuole raggiungere i Nebrodi, le cantine sparse nel territorio o il vicino borgo di Castiglione di Sicilia. Non esiste un sistema di trasporto così articolato. Non esiste neanche qualche indicazione su come fruire di taxi o NCC (Noleggio con conducente). A parte queste criticità la Ferrovia Circumetnea da sempre ha il suo fascino, seppur con la sua lentezza e a volte con locomotive datate, quasi tutte le tv del mondo sono venute qui a fare reportage e il giro dell’Etna con la Circum. Riviste e libri anche stranieri la raccontano con ammirazione ed entusiasmo. Oggi ad onor del vero il processo di modernizzazione già avviato da Catania a Paternò ( ma nel frattempo qualcuno ne rivendica già di ampliare i lavori fino a Bronte e Randazzo) preoccupa i nostalgici di quella “circum” alla vecchia maniera  che gira intorno al vulcano  fino a Riposto. Vero è che la modernizzazione e un sistema metropolitano, in parte in superficie e in parte in galleria, consentirà tempi più rapidi di collegamento tra Catania e le varie località ma è anche vero che il fascino della Circum è sempre stato ammirare il vulcano su quei trenini lungo tutto il percorso, attraversando centri abitati, storiche sciare di lava, i pistacchieti di Bronte, i vigneti tra Randazzo e Linguaglossa. Non tutti ricordano le “fermate” in aperta campagna in talune contrade   dove i contadini raggiungevano i propri terreni con la ferrovia, ma nel tempo queste fermate sono state soppresse: eppure oggi se ripristinate queste fermate consentirebbero ai turisti di girare tra i pistacchi tra Adrano e Bronte, o tra le varie cantine e vigneti che in questi anni sono sorte accanto alla ferrovia Circumetnea. Importante è stato il Treno dei vini dell’Etna, proposto periodicamente, ma con un certo costo, quando invece ci potrebbe essere un servizio quotidiano con le cantine convenzionate: in alcune cantine c’è proprio la fermata o i binari attraversano i vigneti. Un tempo la FCE svolgeva un servizio turistico domenicale con bus e treno, le mete erano Castiglione di Sicilia, Randazzo, le Gole Alcantara: numerosi i gitanti che vi partecipavano, ma finì pure quella esperienza. Anche da Riposto sono diversi i turisti che risalgono dalla costa ionica fino al Nord Etna con la FCE. Istituzioni, tour operator, cantine, forse dovrebbero mettersi intorno a una tavola rotonda e ipotizzare un servizio turistico fisso, almeno nelle stagioni più indicate. Spesso non servono opere faraoniche ma “grandi idee” già realizzabili, con pochi investimenti e una buona campagna di marketing.