CATANIA – Il consiglio dice si alle Città del Vino
MICHELE LA ROSA – Per due volte era stato necessario rinviare l’argomento, ma alla fine il civico consesso si è espresso favorevolmente, almeno la maggioranza consiliare. Così Catania entra a far parte dell’Associazione Nazionale Città del Vino. Il Consiglio comunale, presieduto da Sebastiano Anastasi, ha approvato in seduta di prosecuzione la delibera dell’Amministrazione sulla Città del Vino e quattro mozioni a firma di diversi consiglieri.
L’Assemblea cittadina si è espressa favorevolmente sulla proposta formulata dal sindaco Enrico Trantino, in sinergia con l’assessore all’agricoltura Andrea Guzzardi, riguardante l’adesione del Comune di Catania all’associazione nazionale “Città del vino”, che permetterà l’inserimento in un circuito di valorizzazione dell’enoturismo e delle realtà produttive del settore vinicolo, a fronte di una quota associativa ricavata dalla tassa di soggiorno di 3.673,30 euro.
La delibera, presentata in aula dall’assessore Giuseppe Gelsomino, è stata approvata con tredici consiglieri favorevoli e tre astenuti. In linea con gli scopi dell’associazione, tra le attività previste ci sono la valorizzazione e la tutela della vitivinicoltura di qualità e dei prodotti tipici locali, la sensibilizzazione sulla tutela e la valorizzazione del territorio come patrimonio comune e bene culturale e identitario, la promozione della cultura del bere consapevole e di una corretta alimentazione, la partecipazione all’attuazione della convenzione europea del paesaggio. Singolare adesione di una città che non ha territorio a vocazione vitivinicola ma vuole essere da baricentro lungo le rotte dell’enoturismo che riguardano l’Etna. Non scordiamoci comunque lo storico legame tra la viticoltura etnea e la città che un tempo vedeva molti della nobiltà catanese, ma soprattutto anche la diocesi, possedere quella zona individuata come le “vigne di Catania” ricca di vigneti e che oggi invece rappresentano i territori e i centri abitati di Mascalucia, San Giovanni la Punta, Tremestieri etneo, ecc.
Catania, col suo porto, l’aeroporto, i suoi eventi dedicati al vino, vuole entrare a pieno titolo in questo processo di sviluppo territoriale e turistico che sta riguardando l’Etna e i suoi vini, diventare meta di quell’enoturismo che registra numeri crescenti sempre più importanti. Diversi gli eventi che in città sono dedicati al mondo dei vini, soprattutto ai vini etnei, così come “Piccolo è bello” che da due anni si svolge al Monastero dei Benedettini, evento che sta crescendo sempre di più e che quest’anno ha dato spazio pure ai produttori di olio EVO.
Certo è che l’Associazione Nazionale Città del vino dovrà andare un pò in deroga al proprio statuto, visto che l’adesione alla stessa è riservata a quei “Comuni a vocazione vitivinicola e di enti territoriali, depositari di almeno una DOP e IGP; opera per la loro valorizzazione e rappresenta un ideale itinerario tra paesi e città che custodiscono tradizioni, storia e cultura del vino. Collabora a progetti di sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla tutela del paesaggio e dell’assetto del territorio, e alla valorizzazione delle produzioni enologiche e dei vitigni autoctoni.”
In Sicilia fanno parte attualmente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, realtà come Castiglione di Sicilia, Marsala, Menfi, Alcamo, tutti comuni con territori storicamente vocati alla viticoltura, oggi più che mai.